Proseguirò domani con la terza tappa del viaggio… questa sera piccolo interludio. Oggi sono successe varie cose; ne basterebbe una tra esse per spaccare a metà la vita di un uomo, invece si son fatte accompagnare come un buon vino.
Perciò al calar delle tenebre mi son concesso licenza. Perciò ho preso carne di manzo e l’ho cotta in olio e ippocrasso, con erba cipollina e bacche di ginepro, e infine pepe e qualche spezia a me cara.
Guardo la lavagna su cui ho cancellato uno dei viaggi, l’ultimo, e resto immobile ad ascoltare le rapsodie delle immagini che arrivano dagli altri, i prossimi che ho ipotizzato. Mi chiedo se non siano solo note inventate dalla mia mente che disegna e proietta, estraendo da ricordi altrui, o magari echi di sinfonie dagli anni che ancora non sono, di una vita che già ho vissuto e semplicemente ripercorro con vari mementi offuscati che chiamiamo visioni.
Scorro cordiandoli colorati che ho lanciato a un’amica, essi realmente provenienti dal passato.
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Sembrano passati secoli e non decenni.
Questa notte volo libero, domani tornerò in Iceland, ma non ancora, non ancora.