È stato presentato in Provincia il Premio letterario intitolato a Mario Rigoni Stern, un premio che rappresenta il miglior modo non solo per ricordare e mantenere viva l’eredità dello scrittore di Asiago, ma anche per tener aperti l’interesse e l’attenzione sui problemi della montagna: “Siamo certi che andando alla ricerca dell’eccellenza nei settori della saggistica e della narrativa – ha detto Lorenzo Dellai (presidente della Provincia autonoma di Trento), – avremo modo di riflettere sul futuro della montagna e sapremo quindi meglio aiutare le persone che vivono in montagna e che della montagna perpetuano ancor oggi le professioni antiche e nuove. Tutti sappiano che Mario Rigoni Stern, ad esempio, fu un cacciatore innamorato dell’ambiente e della Natura, ed ecco motivato l’impegno di Arse Venandi nell’organizzazione del premio. Ma la sua fu la testimonianza di un modo di intendere la caccia assai esigente ed attento alle necessità della Natura e della fauna“.
Il fatto poi che il premio nasca dalla collaborazione tra Veneti e Trentini “è un ulteriore motivo di attenzione, – ha concluso Lorenzo Dellai, – è un segnale in più che la collaborazione tra territori non può che far bene a tutti“.
Osvaldo Dongilli, presidente di Arse Venandi, ha brevemente tratteggiato la storia del premio. “Devo prendere atto che il presidente della Provincia autonoma di Trento è stato uno dei primi ad essere interpellato e la sua risposta è stata immediatamente entusiasta. Quello che oggi presentiamo è un premio intitolato ad un grande scrittore e ad un grande uomo, un premio che la come mission la montagna, le sue bellezze ma anche le difficoltà delle genti che ci vivono. È in definitiva un premio che si augura di aiutare la permanenza della gente in montagna, perché Mario Rigoni Stern amava ripetere che quando le montagne saranno disabitate, anche le pianure saranno deserte!”
Per Alberico Rigoni Stern, primogenito dello scrittore e presidente del premio, “il mondo di oggi ha bisogno più che mai di punti di riferimento per dare valore alle cose, e l’esempio del modo di vivere la montagna lasciato da mio padre può ancora esserci utile. Lui viveva questo rapporto in modo semplice, diretto, al di là dei miti del consumismo, della ricerca del benessere materiale e del superfluo. ricordo che spesso in famiglia ci diceva che il prelievo di risorse naturali doveva limitarsi a intaccarne la quota aggiuntiva degli interessi e mai il capitale“. È poi toccato ad Alberico spiegare il premio nelle sue due sezioni, quella di saggistica (il cui vincitore verrà reso pubblico ad Asiago nel 2011) e quella di narrativa (il premio verrà assegnato a Riva del Garda nel 2012).
Ed è sempre stato il presidente del premio a rendere pubblici i nomi dei giurati:
GIURIA DELLA SEZIONE DI SAGGISTICA
Ilvo Diamanti, sociologo; Mario Isnenghi, tra l’altro docente di storia all’Università di Venezia ed esperto di storia del primo conflitto mondiale; Jon Mathieu, antrolopogo e grande conoscitore di costumi e tradizioni delle Alpi; Innocenzo Cippolletta, presidente onorario dell’Università degli Studi di Trento; Giambattista Rigoni Stern, conoscitore dei boschi e dei lavori legati alla Natura; Giovanni Kezich, direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige.
GIURIA DELLA SEZIONE NARRATIVA
Fernando Bandini, filologo, poeta e latinista; Eraldo Affinati, curatore della pubblicazione per Mondadori dell’opera omnia di Mario Rigoni Stern; Marie Hélène Angelini, traduttrice delle opere di Stern per la Francia; margherita Detomas, giornalista ladina ma anche conoscitrice del tedesco e dell’inglese; Paolo Rumiz, giornalista di repubblica e saggista, esperto di tematiche legate all’ambiente alpino.
Andrea Gios, sindaco di Asiago, dopo aver annunciato la prossima adesione al comitato promotore della Regione Veneto, s’è detto contento “di poter collaborare con il Trentino al di là di un confine che forse non esiste più. In entrambi i territori vivono popolazioni che hanno nel DNA lo spirito dei montanari, di quei montanari cantati spesso da Mario Rigoni Stern. Ed entrambi, Trentini e Veneti, siamo impegnati a riflettere sul quel che saremo in futuro. I valori che Stern testimoniò e di cui scrisse in vita ci aiuteranno senz’altro a guardare in avanti con positività e con fiducia.
Parole commosse in ricordo di Rigoni Stern sono venute anche da Flavia Brunelli, assessore alla cultura del comune di Riva del Garda: “Ho conosciuto i suoi libri al liceo e quindi posso ben dire che quelle pagine mi hanno aiutata a diventare adulta. Il premio che oggi presentiamo sarà utile per dare concretezza e materialità ad un bene quanto mai immateriale e trasparente qual è la cultura!”
Il premio Mario Rigoni Stern.doc
ARS Venandi
Fonte: Mauro Neri _ PAT
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