Primo dispaccio video dal Nanga Parbat, prodotto da Matteo Zanga, mentre è cominciata già la spola tra il campo base e il campo 1 (5.030 m) alla base della parete del Nanga Parbat.

Sabato 7 gennaio Simone e Denis hanno rifatto tutta la traccia sul ghiacciaio fino al campo 1, dopo che aveva nevicato tutta la notte .

“Durante la marcia numerose valanghe si sono staccate dalla Mazeno Ridge ma anche dalla parete del Nanga e dal ghiacciaio verso il Ganalo Peak. La neve era inconsistente e anche sotto i nostri piedi si staccavano piccolissime placche di neve, insignificanti apparentemente, ma a testimonianza dell’instabilità del fresco manto nevoso. Abbiamo continuato fino alla base del pendìo che conduce a Campo 1. Un’altra valanga alla nostra destra ci ha fatto capire che stavamo rischiando inutilmente. Abbiamo fatto così un deposito di materiale con tende, sacchi a pelo, materassini, fornelletti, cibo, materiale alpinistico, bandierine in un posto sicuro. Abbiamo poi calzato le racchette da neve che ci eravamo portati e siamo rientrati al campo base con quelle. Tra qui a 4230 metri e la base del Nanga Parbat a 4500 c’è il doppio di neve. Lassù ne è caduta inspiegabilmente molta di più.

Il Polacco Tomek che è sceso ieri a incontrare i suoi amici avrà un bel pò da fare e di problemi a per ritornare su. Ora la neve è tanta, sufficiente per dare non pochi problemi soprattutto ai portatori.“

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