Quando il cielo impazzisce, io mi siedo. Con le gambe a penzoloni sopra qualche strapiombo, a sentire il vento che muove le nuvole, guardo le gracchie fare a gara di planata, prender quota in pochi secondi e scomparire. L’aria si fa fredda e l’erba è luce poi ombra, poi luce ancora e poi di nuovo ombra. Cumuli bianchi e neri insieme a cirri sottili vagano velocissimi nel cielo a caccia di vette da nascondere, poi si fermano, si incrociano, si fondono, spariscono, si riformano. Spettacolo esclusivo questa sera. Penso all’ora tarda, alla luce proprio davanti a me, bassa e potente. Un po’ nascosta però, un po’ attenuata; giusto un controluce accennato, così potrebbe andare bene. La Presanella fa capolino proprio lì in mezzo, nel centro del centro; sotto, i prati a chiazze riluccicano. Mi daranno profondità. E quelle piccole valli… là a destra, di fronte… anche loro le vedo in mezzo ai giochi di luci e ombre che le nuvole proiettano da sopra. Sarà meglio decidersi: quando il cielo impazzisce è un’eternità che dura un secondo e chissà poi quando ritornerà. Portiamola a casa, questa immagine. Un giorno, quando racconterò di quella sera, quando il cielo impazzì…
(Alberto Bregani ©2011 – www.albertobregani.com) – Nella foto: Val Rendena con Cima Presanella – Rolleiflex 3.5T con 100Tmax