Due giorni fa sono uscito di casa sapendo che per terminare questa parte di percorso dovevo concluderne prima uno più piccolo. La vita è spesso ad anelli di maglia concentrica. Sarei certamente stato male, ma mi sarei guadagnato il tramonto e una meritata siesta, dovevo solo “durar la fatica”.
Ho indossato il mio miglior pensiero e ho raggiunto gli amici, siamo salpati e ci siamo immersi, tra flutti e spirito, attraverso un relitto, tra boe sommerse e stelle marine. La muta stagna s’è allagata per l’ultima volta… oramai è chiaro, è stagna… ma dall’interno verso l’esterno!
Non è l’unica cosa a essersi riempita. Anche il mio volto un poco provato, è stato colmato da molti sorrisi. Mi sono coperto per non tremare troppo nel rientro e sono arrivato salvo e quasi sano agli ormeggi.
E come la vita ha promesso, il tramonto è arrivato.
Un tempo a una ragazza a cui volli molto bene, dissi che anche se distanti eravamo sotto lo stesso cielo, a veder la medesima luna. Ero solo un ragazzino e tale pensiero non mi pareva banale allora. Ora sorrido al pensarci …in effetti sotto a quella volta ci sono i sogni e le speranze di tutti.
La luna è una falce affilata, ma non abbastanza per tagliar i sogni non vani. Ci prova, li vuole tutti per sé, ma noi li diamo a lei solo in prestito, li facciamo volare, per poi respirare speranze sino ad andare a riprenderceli.
Christian Roccati
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