“Sui sentieri e gli altipiani, lungo le alte creste della Grande Guerra, per percorsi che furono di uomini valorosi, non avrò altro compagno che il Vento. Per trincee, montagne e ghiacciai, solo il vento e la sua voce. Unico, perenne custode di ciò che fu. Ascoltarlo mi sarà prezioso” (AB).
Con questo spirito mi sono avventurato in questi giorni sui primi sentieri da percorrere e con grande emozione e delicatezza mi sono avvicinato ai primi luoghi della Memoria da raccontare. Ho osservato nel silenzio più assoluto; ho immaginato le storie che avevo fin lì letto. Sono rimasto seduto per lunghe ore, da solo, aspettando che la luce si abbassasse e montasse, infine, quel tipico, leggero vento di montagna che precede la sera, e che ti fa stare bene. Ho guardato alle Montagne, là, in lontananza, simbolo di libertà, passione e amicizia. E poi i resti di una trincea e un grande albero sopra di essa, come a proteggere, quasi senza speranza, coloro che ci hanno vissuto per mesi. Quattro sassi in fila, dentro un panorama di infinita bellezza. Infinita come la tristezza di una Guerra. Questo io ho visto.
(Monte Creino, veduta di vetta. | 2013©albertobregani per “Solo Il Vento” – Tutti i diritti riservati – Cliccare la foto per ingrandire)