Ralf Dujmovits rinuncia all’invernale al Nanga Parbat
L’ alpinista tedesco Ralf Dujmovits, ambassador LOWA, ha deciso di rinunciare al tentativo invernale sul Nanga Parbat a causa dell’ alto rischio valanghe . Dujmovits ha dichiarato che le due torri di ghiaccio ad oltre 6000m sono impraticabili e pericolose per la caduta di seracchi. L’intero percorso di Ralf si sviluppava sotto le torri di ghiaccio e anche il C1, a 5500m è interamente esposto alle valanghe.
“Mi aspettavo un certo livello di rischio sul versante Diamir in inverno, in particolare sulla via Messner. Ma non rischi incalcolabili che non sono disposto a prendere. Il grave incidente sul K2 nel 2008, quando una parte del grande seracco sopra il collo di bottiglia è caduto, è stato uno dei tanti esempi di incidenti provocati da valanghe che avrebbe potuto essere evitato “ ha scritto l’alpinista nella sua relazione conclusiva.
Ralf Dujmovits ha trascorso diversi giorni in Aconcagua per acclimatarsi alla spedizione al Nanga Parbat. Il suo piano era quello di procedere velocemente e in stile alpino sulla parete Diamir subito dopo aver raggiunto il Campo Base. Dopo aver raggiunto il BC il 24 dicembre, ha studiato la montagna e comunicato che la via Kinshofer, era completamente ghiacciata. Ralf ha deciso di procedere per la via Messner. Il 30 dicembre, lui e Darek Zaluski, raggiunti i 5500m di quota, sono rientrati a BC a causa del maltempo .
Il 1 ° gennaio, sono stati in grado di osservare tutto il lato Diamir per la prima volta ma, malgrado il bel tempo, la situazione rimaneva molto preoccupante per le precarie condizioni delle torri di ghiaccio e i pericolosi seracchi. Oltre al rischio della caduta di seracchi, Ralf ha anche pensato alla perdita di acclimatazione poichè nessuna finestra di bel tempo era possibile in quota fino all’08-09 Gennaio .
Alla fine, il 2 gennaio, ha deciso di abbandonare la salita , “dopo un’attenta ponderazione dei rischi – dopo aver scalato il ghiacciaio in neve profonda per altre due ore – . ho deciso di abbandonare la spedizione” – l’alpinista ha inoltre aggiunto – “Me ne vado con nostalgia . E ‘ stata un’avventura difficile, ma anche bella e selvaggia .”
Fonte: www.explorerweb.com
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