Prima edizione del Dolomiti Beer Trail. Tra gli eventi collaterali a Feltre, oggi 31 marzo, il convegno “Non Plus Ultra”.
Sabato 15 aprile si disputa, con partenza da Pedavena (BL), la 1^ edizione del Dolomiti Beer Trail.
Previsti tre percorsi: il più lungo, riservato agli atleti più allenati misura 45 chilometri, il secondo conta 24 chilometri di sviluppo e un percorso di 6 chilometri, una prova alla portata di tutti, famiglie e bambini, che premia la partecipazione, non i vincitori.
Un convegno per discutere di limite e benessere nello sport
Oggi, venerdì 31 marzo alle ore 18:30, nella sala convegni dell’Ospedale di Feltre il Comitato Organizzatore del Dolomiti Beer Trail organizza, in collaborazione con ULSS 1, il convegno “Non Plus Ultra”, in cui si discuterà dell’idea che hanno del limite un campione, un filosofo e un medico.
Ad affrontare il tema dello Sport e del Benessere, Jonathan Wyatt, il professor Luca Grion e il dottor Andrea Ermolao.
Non plus Ultra, è una frase latina, che vale “non più oltre” e si usa familiarmente per dire ultimo apice, o eccesso, o perfezione a cui si possa arrivare in una qualunque cosa. Limite inteso come l’ottimo, il meglio che possiamo tirar fuori da noi stessi. Limite inteso anche come confine, superato il quale perdiamo la nostra identità. Quella linea oltre la quale paghiamo il prezzo più alto, perdiamo noi stessi e troppe volte anche la nostra salute.
I relatori
Jonathan Wyatt è un atleta neozelandese che ora vive in Val di Fiemme in Trentino. Ha indossato per 6 volte l’oro al Campionato Mondiale di Corsa in Montagna e ha primeggiato 8 volte nelle World Mountain Running Grand Prix Series. È stato più volte finalista ai Giochi del Commonwealth e ha detenuto il primato nazionale neozelandese nella mezza maratona. Olimpionico ad Atlanta 1996 nei 5000 in pista e ad Atene 2004 nella maratona. Tutto senza perdere la semplicità di un sorriso.
Luca Grion si definisce apprendista maratoneta. Insegna Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Udine. Grigion è presidente dell’Istituto Jacques Maritain e del Centro Studi Jacques Maritain. Con Giovanni Grandi dirige “Anthropologica. Annuario di studi filosofici”. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Persi nel labirinto. Etica e antropologia alla prova del naturalismo (2012); Questione Antropologica. Gli ostacoli sulla via di un nuovo umanesimo (2015); L’arte dell’equilibrista. La pratica sportiva come allenamento del corpo ed edificazione del carattere (2015); Cose o persone? Sull’esser figli al tempo dell’eterologa (2016).
Andrea Ermolao è professore associato di Medicina Interna presso l’Università di Padova. dove è anche Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio fisico.
Attualmente lavora nell’U.O.C. Medicina dello Sport dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova.
Ha un passato di mezzofondista di buon livello. Tra i vari ambiti di ricerca seguiti nel corso della sua carriera, troviamo la risposta adattativa dell’organismo ad alta quota (Piramide EvK2 del CNR, Nepal).
Ha seguito diverse imprese sportive in ambiente estremo (Death Valley, Deserto dell’Atacama, lago salato Chott el Jerid, etc.) nella veste di responsabile medico.