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22 Marzo 2016

Ambiente e Territorio · Cultura · Friuli Venezia Giulia · Italia · Festival ed Eventi Letterari

ABISSO DI TREBICIANO. Presentazione di un libro a 329 metri di profondità

Grotta Abisso di Trebiciano. Fonte: Ediciclo

Grotta Abisso di Trebiciano. Fonte: Ediciclo

ABISSO DI TREBICIANO: LA PRIMA PRESENTAZIONE DI UN LIBRO A 329 METRI DI PROFONDITÀ

Domenica 10 aprile 2016, alle ore 9.30, si svolgerà nel Carso Triestino una particolare presentazione, la prima  a 329 metri di profondità, quella del libroNel fiume della notte del giornalista-scrittore Pietro Spirito (ed. Ediciclo).

L’evento è organizzato dalla Società Adriatica di Speleologia, il Club Alpinistico Triestino, le Guide speleologiche del Friuli Venezia Giulia, Ediciclo Editore e in collaborazione con l’Associazione Culturale Bottega Errante.

614px-nel-fiume-della-notte-coverUn viaggio con l’autore, sul fondo dall’Abisso di Trebiciano, in una delle grotte più profonde dove il misterioso fiume Timavo, protagonista del libro, fa la sua apparizione.

Il “fiume della notte” è uno dei luoghi più affascinanti al mondo, da oltre due secoli oggetto di studi ed esplorazioni. Da Strabone a Virgilio, fino ai giorni nostri, il fiume fantasma non ha mai smesso di alimentare storie, miti, leggende, religioni.

Dalle sue sorgenti, nei boschi della Croazia, fino alle risorgive e alle foci nel mare Adriatico, vicino Trieste, il suo percorso si snoda attraverso tre Stati: Croazia, Slovenia e Italia, in gran parte sottoterra e facendo la sua comparsa sul fondo di alcuni fra gli abissi più profondi d’Europa, ma il suo sviluppo completo è a tutt’oggi ignoto.

COME PARTECIPARE

La partecipazione all’escursione è a numero chiuso (max 20 persone).
Il fondo dell’abisso si raggiunge tramite discesa lungo la Ferrata Adriatica, circa 200 metri di scale metalliche munite di cavo di sicurezza, da scendere e risalire contando solo sulle proprie forze. L’escursione è perciò riservata a persone di buona resistenza fisica in grado di affrontare l’equivalente di una via ferrata in montagna.
La temperatura nella grotta è costante, intorno ai 12°C. A seconda delle condizioni l’escursione dura 5/6 ore, compreso il tempo della presentazione del libro.
I partecipanti saranno accompagnati da guide speleologiche professioniste.

Ritrovo alle ore 09.00 nella piazzetta di Trebiciano (frazione carsica del comune di Trieste), da dove – in 15 minuti a piedi – si raggiunge l’ingresso della cavità.

La presentazione del libro con l’autore, sarà corredata dalla proiezione di immagini
e avverrà anche in caso di pioggia.

DOTAZIONE INDIVIDUALE CONSIGLIATA

Stivali di gomma con suola rinforzata o pedule da montagna.
Vecchi pantaloni jeans o simili, camicia o maglietta, felpa leggera con giacca di cotone leggera. L’ideale è una tuta in cotone da operaio o meccanico. Consigliata una calzamaglia leggera in cotone o lana da indossare sotto i pantaloni.
Guanti da ferrata (vanno benissimo i guanti da giardiniere in lanetta con i palmi in gomma) Bandana (da indossare sotto il casco per trattenere il sudore)
Zainetto con una merenda leggera (barrette energetiche e/o cioccolato) borraccia d’acqua o bottiglietta. Piccola torcia tascabile, con batterie di ricambio.

DOTAZIONE A CARICO DEGLI ORGANIZZATORI

Casco di protezione con impianto di illuminazione a led, imbrago di sicurezza e moschettoni

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI

Per prenotazioni e informazioni contattare l’ufficio stampa della casa editrice Ediciclo via mail ufficio.stampa@ediciclo.it oppure telefonando allo 0421.74475 (interno 2)

Grotta Abisso di Trebiciano. Fonte: Ediciclo

Grotta Abisso di Trebiciano. Fonte: Ediciclo

L’ABISSO DI TREBICIANO

L’abisso di Trebiciano (Jama Labadnìca in sloveno) è costituito da una lunga serie di pozzi di profondità variabile che si susseguono sino a sbucare su un enorme ammasso di sabbia, all’interno di una gigantesca caverna sul cui fondo scorre il Timavo.
La grotta ha detenuto per molti anni (fino al 1925) il record della cavità naturale più profonda conosciuta al mondo. L’abisso fu esplorato la prima volta nel 1841 da Anton Frederick Lindner, nel corso delle ricerche sul corso ipogeo del Timavo, che si sperava di poter sfruttare per l’approvvigionamento idrico della città di Trieste. Il fiume fu trovato e numerose esplorazioni e studi si susseguirono negli anni da parte di molteplici esperti, ma i vari progetti per la captazione delle acque e il loro inoltro nella rete idrica cittadina, si rivelarono troppo costosi per cui non vennero mai realizzati. A Lindner, che morì poco dopo la scoperta, è stata intitolata la caverna sul fondo dell’abisso. La grotta venne attrezzata con scale di legno e pianerottoli una prima volta nel 1842, successivamente riadattati nel 1913. Nel 1983 le scale di legno sono state sostituite con scale in metallo, a cura della Società Adriatica di Speleologica, società che dal 1974 gestisce la grotta. Info