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22 Febbraio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

57 anni fa Walter Bonatti scalava in solitaria e in inverno la parete Nord del Cervino

Walter Bonatti dopo la salita della parete Nord del Cervino,1965. Fonte: Wikipedia/©Mario De Biasi/Mondadori Publishers

Nel centenario della prima salita del Cervino, uno dei più grandi alpinisti della storia, completava in un’unica scalata, tre diversi exploit

Il 22 febbraio 1965, Walter Bonatti realizzò un’impresa straordinaria, aprendo in cinque giorni e in inverno, una nuova via in solitaria sulla mitica parete Nord del Cervino, sommando così in un’unica scalata tre diversi exploit: la prima ascesa in solitaria della parete Nord, la prima salita invernale della stessa e l’apertura di una nuova via.

Nel suo libro “I giorni grandi” (1971), raccontò così quel primo pomeriggio del 22 febbraio, quando si affacciò in cima:

“Rimango quasi abbagliato. Penso alle aureole dei santi. Gli aerei che finora mi hanno assordato col loro rombo sembrano intuire la solennità del momento. Forse per discrezione, si allontanano un po’ e mi lasciano percorrere gli ultimi metri in silenzio, completamente solo. Come ipnotizzato, stendo le braccia verso la croce, fino a stringere al petto il suo scheletro metallico: le ginocchia mi si piegano e piango.”

Proprio quell’anno, cadeva il centenario della prima salita del Cervino compiuta da Edward Wymper.

Per rendere omaggio a quell’impresa, Bonatti partì con due compagni, Gigi Panei e Alberto Tassotti, a inizio gennaio. Dopo tre giorni di scalata, arrivarono appena dopo la Traversata degli Angeli, passaggio chiave della parete. Le avverse condizioni meteo, li bloccarono sulla montagna con raffiche di vento a cento all’ora. I tre scalatori restarono in parete per una notte intera. Poi la rinuncia.
Rimandarono il tentativo a febbraio, ma Panei e Tassotti si defilarono per altri impegni. A quel punto Bonatti concepì un nuovo progetto, ritenuto impossibile. Partì il 18 febbraio, in solitaria e in pieno inverno, verso la terribile parete Nord. Lo fece in segreto, informando solo tre amici che lo accompagnarono fingendo un banalissimo giro con gli sci. Arrivati ai piedi della Nord, lo salutarono. Da quel momento, Bonatti rimase solo con la montagna.
Il resto, è storia.

La via aperta da Bonatti sulla Nord del Cervino (1200 m; difficoltà ED+),  è stata ripetuta poche decine di volte, a conferma della sua difficoltà.

Dopo questa impresa, che gli valse la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica, a soli 35 anni, Bonatti si ritirò dall’alpinismo estremo per dedicarsi all’esplorazione e al giornalismo.

La via aperta da Bonatti sulla Nord del Cervino. (dal libro “I giorni grandi”, Mondadori editore)

Al suo ritorno a Zermatt, fu intervistato da un giornalista di Radio Télévision Suisse. Ecco il video: