Niente Everest per Mingote e Mohr, in discesa dal Lhotse dopo la morte di Tomov. Alì Sadpara nei prossimi giorni verso il Makalu
Dopo un giorno al Campo 2 e il recupero dalla salita del Lhotse, lo spagnolo Sergi Mingote e il cileno Juan Pablo Mohr hanno deciso di continuare il loro progetto di scalare anche l’Everest dopo il Lhotse, senza ossigeno supplementare. “Non sarà facile”, aveva ammesso Mingote. I due alpinisti sono provati e con problemi respiratori dopo la difficile discesa dalla vetta del Lhotse, durante la quale hanno soccorso il bulgaro Ivan Tomov e la sua compagna di scalata russa, Nasha Runova. La donna è ormai fuori pericolo, Tomov – purtroppo – ha perso la vita.
Il piano di Mingote era di lasciare Campo 2 per il Campo 4 del Lhotse questa mattina e da lì trasferire, il giorno successivo, alcune attrezzature al C4 dell’Everest, su Colle Sud. Dopodichè, “si spera, di raggiungere il vertice il 22 maggio”, aveva detto Mingote.
Tuttavia il tracker di Mingote attualmente lo segnala in discesa, pertanto il loro progetto è tramontato.
Solo il 2% delle vette dell’Everest viene raggiunta senza ossigeno supplementare.
Anche il tedesco David Göttler progetta una salita all’Everest senza ossigento supplementare. In un precedente acclimatamento, Göttler è arrivato fino al Campo 3, poi è rientrato al Campo Base.
Carlos Garranzo e Iñigo Castineyra (giunti in vetta al Lhotse con ossigeno supplementare) sono ritornati al Campo Base. Il brasiliano Moesses Fiamoncini non è riuscito a raggiungere la vetta; tenterà l’Everest con l’ossigeno supplementare e l’aiuto di uno Sherpa.
Sempre sull’Everest, Mingma Gyalje ha raggiunto Campo 4 a Colle Sud, dove ha previsto un tentativo di vetta oggi. Punta alla vetta del “tetto del mondo” anche l’ex Gurka Nirmal “Nims” Purja, giunto al CB dell’Everest sabato.
Nel frattempo, Ali Sadpara del Pakistan sta riposando al Campo Base dopo il successo sul Lhotse. La sua prossima sfida sarà il Makalu, che raggiungerà il 23 maggio.
E’ impegnata, invece, sulla parete Sud del Lhotse, la spedizione guidata dal sud coreano Sung Taek Hong che, con lo spagnolo Jorge Egocheaga, punta ora verso C5. Sono seguiti da una seconda cordata composta da Uta Ibrahimi (Kosovo), Gabriel Jaime Morant Pelaez (Colombia) e Nak-Jong Seong (Sud Corea). Il tentativo di vetta è previsto tra il 22 e 23 maggio.
Sul Dhaulagiri, Horia Colibasanu, Marius Gane e Peter Hamor sono a C2 (5600 m), in attesa di condizioni meteo favorevoli.