
Alex Txikon al CB dell’Everest, inverno 2017-2018. Foto: A. Txikon
L’alpinista basco che aveva già annunciato la spedizione in Antartide e poi il tentativo all’Ama Dablam, svela il terzo obiettivo dell’inverno 2019-20202: l’Everest
Alex Txikon ha annunciato ieri a Bilbao il suo prossimo tentativo invernale all’Everest. Lo farà con Oscar Cardo, Jonatan García, Chhiji Nurbu Sherpa, Pechhumbe Sherpa e Tenjen Sherpa.
Prima di affrontare il “Tetto del Mondo”, come abbiamo già segnalato partirà per l’Antartide dove esplorerà nuove vie e, a gennaio 2020, volerà in Nepal, per scalare l’Ama Dablam.
Dopo il tentativo sul K2 all’inizio di quest’anno, Txikon si prepara ad affrontare nuovamente l’Everest in inverno, ottomila che ha già tentato negli inverni 2016-17 e 2017-18. “Approfitteremo anche dell’esperienza maturata sul K2, dove abbiamo imparato molto”, ha affermato il basco su Instagram.
Questa volta, l’Everest sarà l’apice di una tripla avventura che inizierà la prossima settimana, quando Txikon partirà per le Isole Shetland meridionali nella penisola Antartica. Lì, effettuerà una serie di avvicinamenti a piedi e con gli sci a vette inviolate dove aprire nuove vie.
All’inizio di gennaio, Txikón volerà in Nepal. Lì incontrerà Felix Criado e Íñigo Gutierrez che, nel frattempo avranno concluso il loro viaggio in auto dalla Spagna a Kathmandu. Insieme affronteranno il trekking da Lukla al campo base dell’Ama Dablam, considerata una delle montagne più belle della Terra e una sfida in inverno. In questa parte della spedizione saranno accompagnati da un gruppo di alpinisti disabili dell’associazione AMIAB.
Secondo le informazioni divulgate dalla stampa spagnola, Txikon guiderà una squadra di nove persone nella scalata dell’Ama Dablam. La spedizione servirà come preparazione e acclimatazione fisica e mentale per l’Everest. Per il tentativo all’Everest, Alex si unirà ad Oscar Cardo e Jonatan García, nonché ai nepalesi Chhiji Nurbu Sherpa, Pechhumbe Sherpa e Tenjen Sherpa.
Oltre all’aspetto alpinistico, la spedizione si occuperà di studi topografici e meteorologici utilizzando i droni, mentre il fotografo Diego Martínez, uno specialista di fotografia analogica, documenterà la spedizione per future mostre e la pubblicazione di un libro.