Il basco annuncia quella che potrebbe essere la sua ultima spedizione invernale su un ottomila. Sarà un omaggio al compianto Ali Sadpara, compagno di cordata di Txikon e Moro al Nanga Parbat nel 2016
Sarà un omaggio ad Ali Sadpara quella che Alex Txikon ha annunciato come la sua ultima spedizione invernale su un ottomila – prima di prendersi una pausa – e suo ritorno al Manaslu (8.163 m). “È arrivato il momento di chiudere un ciclo e voglio farlo raggiungendo la cima del Manaslu, che lo scorso anno siamo stati così vicini dallo scalare, e rendendo omaggio ad Ali”, spiega l’alpinista di Lemoatarra alla testata spagnola El Correo.
Ali Sadpara è stato suo compagno di cordata nel 2016, quando insieme a Simone Moro realizzarono la prima invernale al Nanga Parbat (8.125 m). L’alpinista pakistano ha perso la vita lo scorso inverno tentando il K2. Suo figlio Sajid, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato di essere un abile scalatore; è sopravvissuto a quella scalata e quest’estate ha ritrovato il corpo di suo padre sulla seconda montagna più alta del pianeta.
Txikon ha quindi deciso di invitarlo in questa ultima spedizione invernale, che vedrà coinvolti anche Simone Moro e Iñaki Álvarez, compagni di cordata del basco nel tentativo dello scorso inverno. “Come persona e come compagno di cordata, Ali è stata una delle persone più importanti che abbia mai incontrato e credo che salire sul Manaslu con suo figlio sia il miglior tributo che io possa rendergli”, spiega il basco.
Anche l’esperienza maturata lo scorso anno al Manaslu non andrà perduta, quindi Txikon e i suoi compagni, in questo nuovo tentativo, cambieranno strategia. Innanzitutto il team sarà più piccolo “per essere più veloci e agili nelle decisioni e nella scalata”, spiega; ai quattro alpinisti si uniranno una coppia di fidati sherpa di Alex – Chhepal e Kalden – che lo hanno accompagnato nelle sue ultime spedizioni. Inoltre, la spedizione inizierà molto prima. “L’obiettivo è di allestire il campo base entro il 22 dicembre”, proprio all’inizio del solstizio d’inverno, per sfruttare la stagione fin dall’inizio.
Come in ogni spedizione invernale, tutto dipenderà dalle condizioni della montagna, ma il piano di Txikon e compagni sembra quello di completare la variante aperta lo scorso gennaio quando i crepacci trovati sul ghiacciaio impedirono loro di procedere attraverso la via normale. Questa opzione, inoltre, dovrebbe evitare che la progressione sulla montagna coincida con quella della spedizione commerciale gestita dall’agenzia Seven Summit Treks (in fase di organizzazione per il prossimo inverno).
L’alpinista basco ne discuterà a breve anche con Sajd Sadpara. Txikon partirà, infatti, per il Pakistan il 22 per un progetto solidale che prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico, donato dalla Fondazione Eki, in una scuola pakistana dedicata ad Ali Sadpara, a Sair, cittadina ai piedi del Nanga Parbat. Lì incontrerà Sajid. Con lui salirà al campo base del Nanga Parbat per rendere omaggio a tutti i compagni di cordata e amici morti in montagna negli ultimi anni. La lista vede al primo posto Ali Sadpara, morto sul K2, ma comprende Daniele Nardi, Tom Ballard e Tomasz Mackiewicz che persero la vita proprio sul Nanga.