La scalatrice salvadoregna sta ultimando la sua preparazione in Colombia in vista del suo secondo tentativo sul “Tetto del Mondo”
Alfa Karina Arruè si prepara a ritornare sull’Everest (8.849 m) per la seconda volta, sperando che in questa occasione la montagna le permetta di raggiungere la sua vetta. In caso di successo, Arrué diverrebbe la prima salvadoregna a scalare il “Tetto del Mondo”.
La scalatrice, lanciò il suo primo tentativo nella primavera 2021, che non andò a buon fine a causa del maltempo. “L’esperienza più dura l’ho vissuta nella famosa “Zona della morte”, oltre i 7.000 metri di quota. Il campo è stato distrutto da un ciclone proveniente dall’India – spiegò Alfa alla testata elgrafico.com a fine spedizione – Non salire in vetta all’Everest è stata la decisione più triste che abbia mai preso. Ma la bufera non diede tregua”.
Nei giorni scorsi, pubblicando un breve video sui suoi canali social, Karina ha raccontato:
“Scalare e riuscire a superare la Cascata del Khumbu è un’impresa audace, notevole e avventurosa, ma la realtà supera l’aspettativa e diventa un atto di sopravvivenza, entrare in questa enorme massa di ghiaccio, che si muove quotidianamente e cambia forma attraverso crolli e valanghe ricorda una roulette russa. Puoi leggere della cascata di ghiaccio del Khumbu e vedere le migliaia di immagini, ma niente è paragonabile alla sensazione di essere lì e scalare questo ghiacciaio in movimento, lungo 7.6 chilometri, con profondi crepacci e imponenti seracchi. Torri di ghiaccio che possono crollarti addosso in qualsiasi momento e che devi scalare per poterti avvicinare appena al Campo 1. Molte ore di stress, incertezza, lavoro durissimo e allo stesso tempo di fede, supplica e ammirazione. Sicuramente l’Everest è la combinazione perfetta di bellezza e pericolo. Un luogo incomparabile per meravigliarsi e provare la più grande paura della tua vita. Ecco un piccolo video fatto in una parte “sicura” del Khumbu”
Arrué, prima salvadoregna a superare gli 8.000 metri di altitudine sull’Everest, il 23 febbraio scorso si è recata a Bogotá, in Colombia, per concludere la sua preparazione. L’alpinista, che dovrebbe partire per Kathmandu il 30 marzo, ha detto di aver scelto Bogotá per allenarsi al meglio. “Sarò a Bogotà tutto il mese, nei fine settimana marcerò a circa 4.000 metri sul livello del mare. Il motivo per cui ho scelto questo luogo è perché lavorerò su forza e resistenza partecipando a maratone e mezze maratone ad un’altitudine superiore ai 3.000 metri e nei fine settimana correndo a un’altitudine di 4.000 metri”, ha spiegato l’alpinista.
Vale la pena ricordare che l’anno scorso, al suo primo tentativo di conquistare l’Everest, Arrué è arrivata a 800 metri dalla vetta, raggiungendo il Campo 4 di Colle Sud, a 8.063 metri sul livello del mare, ma è stata respinta da temperature di -46 gradi Celsius e venti di 150 chilometri/h.