Oltre 1.600 le case distrutte o danneggiate
Salgono a 150 le persone morte dopo che le forti piogge hanno provocato inondazioni improvvise in due stati indiani – Uttarakahand e Kerala – e in parti del Nepal.
In Uttarakhand, il più colpito, si sono registrate almeno 52 vittime e decine di dispersi, chiuse le scuole e abolite le cerimonie religiose. Altre 39 persone hanno perso la vita nel Kerala e 77 in Nepal. Migliaia gli sfollati messi in salvo e oltre 1.600 le case distrutte o danneggiate.
Secondo il servizio meteorologico indiano le piogge dovrebbe scemare nei prossimi giorni.
Diversa la situazione in Nepal, dove le precipitazioni potrebbero continuare.
Le aree più colpite sono il comune di Panchthar nel Nepal orientale, e Ilam e Doti, nel Nepal occidentale.
I soccorritori stanno cercando di raggiungere 60 persone bloccate da due giorni nel villaggio di Seti, nel Nepal occidentale, riporta la Reuters.
Pur attribuendo le forti piogge al cambiamento climatico, gli esperti puntano il dito anche su progetti idroelettrici nelle zone più alte dell’Himalaya e sull’eccessiva cementificazione, spesso incontrollata, un danno alla fragile ecologia della regione.