Il team ha completato in stile alpino una delle rare ripetizioni della via aperta dagli statunitensi Glen Dunmire e Chris Warner nel 1990
L’obiettivo di Alexandr Moroz e Mark Ablovacky era scalare in stile alpino l’Ama Dablam (6.812 m), evitando la via Normale (attrezzata con corde fisse), almeno in salita. Lo hanno fatto attraverso la parete Ovest, seguendo la linea più logica e completando in un’unica spinta una delle rare ripetizioni della Diretta americana (Glen Dunmire/Chris Warner, 21 dicembre 1990).
Dopo essersi acclimatati sul Mera Peak, Moroz e Ablovacky hanno raggiunto l’Ama Dablam alla ricerca di una linea sicura che non si intersecasse con la via Normale. “Abbiamo scelto la parete Ovest perché è visibile da un lodge vicino al Campo Base della Normale”, ha riferito Ablovacky a ExWeb. “Questo ci ha permesso di controllare le condizioni e di contare su un po’ di supporto nelle vicinanze, in caso di problemi. Quando è arrivato il momento, ci siamo portati alla base della parete Ovest e abbiamo allestito il nostro Campo Base Avanzato a 5.500 metri”.
Il team ha lanciato la spinta al vertice il 22 ottobre e ha raggiunto la vetta dopo tre giorni di scalata.
La salita
“Il primo giorno e la mattina successiva è andata abbastanza bene, scalando difficoltà fino a WI4 – ha raccontato Ablovacky – ma il secondo giorno, verso mezzogiorno, le condizioni meteo sono cambiate drasticamente“.
Forti nevicate e valanghe, non hanno permesso ai due alpinisti di raggiungere le sezioni rocciose, costringendoli a strisciare sotto il seracco superiore e a cercare un posto dove passare la notte. “Siamo stati fortunati, abbiamo trovato una grotta a quota 6480, dove in poche ore siamo riusciti a ricavare una base dove sistemare la tenda …“, ha scritto Moroz sul suo instagram.
“L’ultimo giorno di salita è stato molto duro, a causa della massiccia quantità di neve fresca sulle rampe superiori e pendenze di 70° – ha continuato Moroz – La parte superiore della nostra linea coincideva con la classica, siamo usciti a circa 2 tiri dalla cima; abbiamo raggiunto il vertice alle 15,30 […] Siamo scesi nella nostra accogliente grotta sulla classica [dove hanno bivaccato nuovamente], per poi ritornare alla base sempre attraverso la via classica”.
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