Cari amici, miei compagni di avventura, anche oggi un saluto dal Portogallo.
Sono a cavallo del mio 4×4 che mi porta ovunque io voglia: non devo neanche chiudere gli occhi e battere i tacchi rossi. (Per altro, tranquilli, non porto ancora i tacchi rossi)…
Ho guidato un po’ di tutto e un po’ dovunque: fuoristrada, barche, pulmini, canoe, bici… e non potevo che trovarmi su questo ponte di comando, viste le circostanze.
La mia nave è una stanza larga 4 metri e lunga altrettanto…
Una stanza 4×4 metri in quel di Lisbona ed è piena di pensieri e sogni.
Sono ancora chiuso qui dentro, ma sono anche qui…
E qui…
E qui…
E in tantissimi altri luoghi. Casa è dove sono io.
Non è un luogo fisico. Sono composto da tutte le cose che ho visto, tutto quelle che ho fatto e vissuto.
Non mi é mai interessato avere, ma solo essere: ora con me ci sono milioni di colori e da questa astronavicella posso spiccare il volo in qualsiasi momento e andare ovunque voglia essere.
Non sto ad annoiarvi nel racconto delle vie sbarrate, i voli cancellati, i treni soppressi, e il resto delle possibilità annullate.
Non ora per lo meno. Vi parlerò invece del fiume di colori che passa attraverso questa stanza, dei sorrisi e dei pensieri.
Ci sentiremo attraverso interviste, pagine virtuali, immagini.
Cercherò di tratteggiare molti modi di vivere la quarantena grazie agli amici e i loro sguardi.
La nave sta salpando…
Christian Roccati
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