I due atleti disabili sono partiti oggi, con l’obiettivo di scalare la montagna più alta del Kenya, attraverso una nuova via
Per la prima volta nella storia, due atleti disabili intraprenderanno la salita della montagna più alta del Kenya in totale autonomia, per un nuovo itinerario. Ma non è la prima volta che Andrea Lanfri e Massimo Coda provano a lasciare un segno nella storia. Nel 2020 hanno raggiunto la vetta del Monte Bianco dalla via Ratti. Nel 2021 hanno consolidato la loro cordata affrontando la traversata del massiccio del Monte Rosa, da Gressoney a Cervinia. E nel 2022 hanno portato a termine il progetto “K2K” conquistando la vetta del Kilimangiaro, la montagna più alta del continente africano.
Il progetto prevede di salire sulla cima più alta del Monte Kenya tracciando una nuova linea di salita. Il nome di questa via “unagambaindue” vuole rendere unica questa salita, lasciando un segno indelebile nella storia. Una via che sarà disponibile per i futuri alpinisti che vorranno arrivare in vetta.
Come nel precedente progetto del 2022 anche questa impresa avrà valenza sociale: “Supporteremo l’ospedale di Nairobi donando protesi a bambini e ragazzi che ne hanno bisogno”, hanno dichiarato i due alpinisti.
Andrea Lanfri
Classe ’86, nasce con la passione per lo sport e la montagna. Il suo istinto lo sprona da sempre a superare ogni limite, anche quando si tratta solo di barriere mentali. La sua vita viene stravolta improvvisamente nel 2015, quando viene colpito da una meningite fulminate con sepsi meningococcica. Da quel momento tutto è cambiato.
Andrea ha dovuto riprogrammare la sua vita e imparare ad affrontare la quotidianità senza entrambe le gambe e con 7 dita delle mani amputate. Ma questa nuova realtà non lo ha mai allontanato dalla sua passione. Oggi Andrea è un ex atleta della nazionale paralimpica italiana e un alpinista che sogna di raggiungere cime sempre più alte.
Massimo Coda
Atleta biellese appassionato di arrampicata che nel 2009 è rimasto coinvolto in un grave incidente in montagna. Dopo un lungo calvario e numerosi interventi chirurgici, gli è stata amputata la gamba destra dal ginocchio in giù, ormai compromessa. Questo imprevisto non lo ha mai distolto dall’affrontare le pareti più impervie grazie alla sua protesi in titanio.