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19 Aprile 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Annapurna (8.091 m): tutti al Campo Base tranne Bownlee, Fiamoncini e Tseng

Annapurna. Fonte Giampaolo Corona facebook, primavera 2022

Giampaolo Corona: “Hans ed io abbiamo deciso di scendere e tutti o quasi ci son venuti dietro. Le nostre valutazioni hanno convinto …”

Anche se l’Annapurna è uno degli Ottomila più “bassi”, risulta essere una delle montagne più complicate da scalare per la sua conformazione e per le condizioni climatiche particolari.
Il tratto tra C2 e C3 è molto complesso, con valanghe continue da cui è difficile proteggersi,  seracchi superiori  giganteschi e instabili, rampe finali molto ripide con ghiaccio durissimo, in caso di assenza di neve.
Tutti gli alpinisti sono rientrati al Campo Base dopo l’ultimo tentativo al vertice di sabato scorso, reso vano da forti nevicate in quota.
Ieri 8K Expeditions ha confermato che sarà possibile aprire la via fino a C3 mediante uno sforzo congiunto con altre agenzie. “Presto lanceremo la spinta alla vetta – si legge nella loro pagina facebook – Tutti i nostri membri sono tornati al campo base. Si riposeranno un paio di giorni prima della spinta al vertice.”
Sembra che solo tre coraggiosi siano rimasti a Campo 2. Si tratta della britannica Adriana Bownlee, il brasiliano Moes Fiamoncini e la taiwanese Grace Tseng.
Il trentino Giampaolo Corona, ieri ha pubblicato un post in cui ha spiegato dettagliatamente perchè, secondo lui, non aveva senso attendere a Campo 2:
“Sono al Campo Base con Hans, giornate intense e di decisioni importanti, ecco alcuni aggiornamenti.
Il 16 siamo partiti per C2, con previsioni meteo che davano 15-16 stabile, 17 così così, 18 e 19 buono, 20 riserva. L’idea era di arrivare direttamente a C2, poi salire il 17 verso C3, 18 C4, 19 summit push e il 20 di riserva per scendere. Però.
Siamo arrivati a C2 a mezzogiorno del 16, e ha iniziato a nevicare. Sembrava la solita nevicatina da 5 cm, e invece…. è nevicato per dieci ore di fila, 60 cm di neve. Ovviamente siamo rimasti fermi, anche perché sopra C2, verso C3, nessuno era mai salito, né per attrezzare le corde, né niente.
Il giorno dopo, ieri, nessuno si è mosso da C2, una volta smesso di nevicare si è alzato un vento fortissimo, che crea cumuli in quota, con pericolo valanghe altissimo – e questa montagna è ancora più peculiare, è tutta un sistema di seracchi, sembrano dei grattacieli altissimi messi però in orizzontale e ce li hai sopra la testa.
Abbiamo fatto un po’ di conti, vagliato le nuove previsioni, ma iniziavamo ad essere a corto di tempo. Due notti a C2 ti logorano, non tanto per la quota – sei a circa 5500 mt – ma per il fatto di non poterti muovere e di dover star fermo in uno spazietto di due metri per due, ti debiliti e non recuperi. E in più iniziava anche a scarseggiare il cibo, non avevamo preventivato di star su così tanto tempo. Se le previsioni per il 21 fossero state soddisfacenti, avremmo provato a salire lo stesso, fatto una terza notte a C2 e spostato in avanti di un giorno il programma principale.
Ma le nuove previsioni non davano certezze oltre il 21. Si trattava di aprire la via verso C3 – con traccia da battere su neve fresca- e da lì verso C4 e la vetta. Il tutto con possibilità di trovare brutto tempo oltre 7.000 il 21, il giorno buono. Una tempesta di neve a 7.000 metri ti lascia là, poche storie. Ho parlato chiaro anche con gli altri a C2 – c’erano praticamente tutti, anche i clienti Seven Summit Treks, perché la finestra non l’avevamo vista solo noi – e alla fine io e Hans abbiam deciso di scendere e tutti o quasi ci son venuti dietro.
Le nostre valutazioni hanno convinto quasi tutti, e secondo me hanno apprezzato che le abbiamo condivise con loro. Sono rimasti su in pochi, che vorrebbero provare – con ossigeno – a salire saltando C4. 1.700 metri di dislivello, impossibile senza ossigeno. E infatti quelli che son rimasti su son tutti con bombole. E hanno comunque tempi strettissimi.
Noi siamo scesi, contenti della nostra decisione, perché al BC recuperiamo, e abbiamo ancora una decina di giorni buoni per aspettare una nuova finestra. Due notti a C2 a questo punto le consideriamo una sorta di esercizio di acclimatazione – e infatti ora a BC mi sembra di essere a casa. E comunque anche ora è nuvoloso e nevischia, al BC, c’è instabilità. Il piano originale ce l’ha rovinato quella nevicata di dieci ore a C2. Sapevamo di quest’instabilità, potevano scendere 5 cm di neve o 50… ne sono arrivati più di 50. Bon, ora aspettiamo, recuperiamo, pronti a tornar su alla prima finestra.
E’ una montagna bellissima, imponente. Ho girato, un po’, nella mia vita, ma una montagna così impressionante non l’avevo mai vista. Se la chiamano la Dea dell’Abbondanza un motivo c’è.”

Annapurna, primavera 2022. Fonte Giampaolo Corona facebook

 

Giampaolo Corona. Fonte: facebook

 

Aggiornamento del 20 aprile:

Tutti gli alpinisti sono scesi al Campo Base.

Gelje Sherpa e Nurbu Pasang con gli sherpa delle altre squadre, sono riusciti ad aprire la via per Campo 3.


Adriana  Brownlee: “Torno al Campo Base in attesa della prossima finestra meteo. Le forti nevicate e l’alto rischio di valanghe ci hanno costretti ad annullare il tentativo. Fissate le corde fino al C3, quindi la sezione superiore della via è aperta per il nostro prossimo tentativo… “
La prossima spinta alla vetta potrebbe essere programmata per il 25 aprile.