Sajid Sadpara: “L’alpinismo non è solo una questione di vette, ma di sicurezza e cameratismo.”
“Non sempre i programmi vanno come previsto. E non tutte le volte la montagna ti permette di scalarla. La natura ha sempre l’ultima parola, e un alpinista saggio sa ascoltarla”. Inizia così il post di Sajid Ali Sadpara, che poche ore fa ha annunciato la chiusura anticipata della spedizione invernale sull’Annapurna.
“La nostra spedizione si è conclusa prima a causa di un imprevisto problema di salute . Il nostro leader, lo straordinario Alex Txikon, è stato colpito da un’improvviso attacco di appendicite acuta al Campo Base […] Siamo stati incredibilmente fortunati, l’Annapurna è stata buona. Se fosse successo sulla montagna, l’esito poteva essere peggiore”, scrive l’alpinista pakistano da Kathmandu.
“Anche dopo un importante intervento chirurgico, Alex è tornato al Campo Base con spirito e determinazione incrollabili, ma la montagna aveva già deciso. Alex ha preso la dura ma saggia decisione di fare un passo indietro, dando priorità al suo recupero, e conservando questa scalata per un altro momento. Con il nostro leader e specialista delle invernali, impossibilitato a continuare, abbiamo deciso collettivamente di annullare la spedizione. Avevamo completato le rotazioni e i nostri incredibili fratelli Sherpa avevano già fissato le corde in quota. Ma l’alpinismo non è solo una questione di vette, ma di sicurezza e cameratismo.”
“Ora, è tempo di tornare in Pakistan, dalla famiglia… L’Annapurna aspetterà, e anche i sogni di vetta”, conclude Sajid.