L’alpinista francese ha affrontato 138 km e 12.330 metri di dislivello intorno alla valle del Guil, da Vars a Le Villard
Dopo un 2022 caratterizzato da una “Trilogia alpina invernale” (pareti Nord dell’Eiger, delle Grandes Jorasses e del Cervino) con Seb Ratel e Léo Billon, una traversata degli Ecrins con Nicolas Jean, un’altra del massiccio del Monte Bianco con Mathéo Jacquemoud e un record di velocità sul Broad Peak (7h28′) seguita da una discesa in parapendio, Benjamin Védrines ha inaugurato il 2023 con la traversata integrale del massiccio del Queyras (6-7 gennaio).
“Fare il giro del Guil evitando strade o villaggi, salutando il Monviso lungo il percorso”, ma anche “coniugare estetismo ed efficienza; contemplare la natura invernale e dare tutto, in totale immersione intorno alla valle del Guil”, erano gli obiettivi di Benjamin all’inizio di questa avventura.
Védrines è partito da Vars il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio 2023. Ha superato 5.980 metri di dislivello (“6.000 comprese le scale del rifugio”, dice scherzando) fino al rifugio Jervis, in Italia.”Una giornata di 12 ore in cui sono riuscito a mantenere un buon ritmo godendo di un paesaggio pazzesco”, racconta.
Dopo una notte al rifugio, è ripartito sotto la luna piena, con meta Le Villard (sopra St-Crépin), raggiunta dopo aver superato 6.350 m di dislivello e tredici salite: 14 ore di attività in condizioni perfette. “Ancora una volta il tempo è stato buono e le buone condizioni mi hanno permesso di modificare l’itinerario aggiungendo alcune superbe cime impreviste come la Grand Glaiza (3.293 m).”
“Impegnativo, selvaggio, vario e faticoso, questo è ciò che ricordo”, ha commentato Védrines.