Obiettivo dello scialpinista francese è tentare la scalata in velocità della seconda montagna più alta della Terra, senza l’ausilio di ossigeno supplementare, e compiere la discesa con il parapendio
Benjamin Vedrines si sta preparando per tornare sull’imponente K2 (8611 m) in estate. L’asso francese dello scialpinismo tenterà la seconda montagna più alta della Terra in velocità. Il suo obiettivo è scalarla in giornata e senza l’ausilio di ossigeno supplementare per poi scendere dalla cima con il parapendio.
“Senza ossigeno supplementare, con il parapendio in spalla, sarò minuscolo in quella zona [oltre gli 8000 detta ‘zona della morte’], che non è fatta per gli umani. Ma è così straordinario arrivare così in alto, è così bello, che la voglia di tornarci è troppo forte!”, ha scritto Benjamin.
Ricordiamo che Vedrines ha già tentato il K2 nel 2022 quando fu respinto a 8.400 metri per una grave ipossia. Alcuni alpinisti lo trovarono privo di sensi nella neve e lo aiutarono a scendere dalla montagna. Prima del K2, Vedrines, si era acclimatato sul Broad Peak, scalandolo due volte, una delle quali in sole 7 ore e 19 minuti (dal campo base alla vetta).
“È una sfida immensa attraverso la quale voglio scoprire cose nuove di me…”, ha aggiunto il francese.
“Dovrò allenarmi molto, sarà impegnativo, ma stendere il mio parapendio lassù e decollare, sopra tutti questi giganti di 8.000 metri… sarebbe fantastico”, ha scritto recentemente sui suoi canali social. “La preparazione fisica è fondamentale, ma lo è anche quella mentale. I record sono un modo per crescere come essere umano. Non è solo il vertice a contare, ma anche la ricerca a lungo termine, necessaria per innescare la grande motivazione che ci vuole per arrivare lassù.”
L’anno è iniziato bene per Vedrines che quest’inverno, in coppia con Leo Billon, ha scalato le tre pareti Nord delle Alpi – Dru, Droites e Grandes Jorasses – in soli tre giorni, in un’unica spinta, senza bivacchi in parete.
Sul K2 Vedrines potrebbe puntare ad un altro record.
Nel 1986 il francese Benoit Chamoux completò la salita più veloce del K2 (senza ossigeno supplementare) in 23 ore, attraverso la via (normale) dello Sperone Abruzzi. Anche Chamoux si era acclimatato sul Broad Peak, due settimane prima.
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