Bielecki: “Il previsto bel tempo, sfortunatamente, non si è rivelato tale”
Adam Bielecki e Louis Rousseau hanno rinunciato al loro progetto nella Valle di Hunza, in Pakistan: un Seimila inviolato da loro soprannominato ‘Atta’niz Sar‘.
Lo ha comunicato Bielecki attraverso i suoi canali social.
Dal racconto di Bielecki:
“Abbiamo iniziato la nostra spinta mercoledì 9 ottobre. Il ghiacciaio che stavamo attraversando era così complesso che quel giorno non siamo riusciti a raggiungere l’Atta’niz Sar. Siamo stati costretti a passare la notte tra tutti quei crepacci. Il previsto bel tempo, sfortunatamente non si è rivelato tale: neve pesante in alcuni punti, nessuna visibilità e nevicate costanti. Abbiamo trascorso una notte gelida sul ghiacciaio. Al mattino, Rousseau ha detto di non aver riposato abbastanza a causa del gelo. Alle 9:00 abbiamo finalmente raggiunto la parete e abbiamo scalato un couloir, a circa 5.200 metri di altitudine. Abbiamo iniziato una monotona arrampicata simultanea: prima nella neve e poi nel ghiaccio, scalando tutto il giorno fino a raggiungere i 6.000 metri. Le ultime ore di luce le abbiamo passate alla ricerca di una base rocciosa per bivaccare. Sfortunatamente non l’abbiamo trovata, quindi abbiamo trascorso la notte sotto una ripida parete rocciosa, per evitare di rimanere appesi all’imbracatura tutta la notte.”
“La mattina siamo stati svegliati da numerose valanghe di spindrifts – continua Bielecki – Alle otto finalmente è smesso di nevicare. A questo punto, il mio compagno si è rifiutato di collaborare e ha deciso fermamente di ritirarsi. Aveva un abbigliamento troppo leggero per le temperature (circa -20℃ al mattino) ed era troppo stanco per continuare a scalare dopo due notti insonni.”
Iniziata la discesa, i due hanno raggiunto il campo base in sicurezza la sera di venerdì 11 ottobre.
L’arrivo dei portatori era previsto per sabato 12 ottobre, giorno in cui gli alpinisti prevedevano di iniziare il lungo viaggio di ritorno.