Fonte: www.borghialpini.it
BORGHI ALPINI ON LINE!
E’ online www.borghialpini.it, il primo portale vetrina dedicato alla montagna che rinasce!
Il sito internet è sviluppato da Uncem Piemonte con l’intento di recuperare i borghi delle aree montane, valorizzarli e favorire investimenti e l’insediamento di imprese su quelli ancora abbandonati. Coinvolti nel progetto, centinaia di Comuni, associazioni culturali, ordini professionali, Università e docenti.
Spiega Uncem: “Quando abbiamo iniziato a parlarne, nel 2008, tutti pensavano stessimo scherzando. Recuperare i borghi alpini del Piemonte non era una cosa possibile. Dopo decenni di abbandono, decenni di nuove costruzioni fatte molto spesso senza criterio e senza troppe regole architettoniche, il tema del recupero non era considerato. Né sui territori, né nei palazzi regionali.
Ci abbiamo messo molto tempo per spiegare che un nuovo percorso sarebbe stato possibile”.
Il sito è stato presentato nel pomeriggio di sabato 30 agosto a Elva, “perla della Val Maira”, emblema delle “aree interne” del Paese, montagna che resiste e che sceglie di guardare al futuro ripartendo dalla coesione e dall’intraprendenza della comunità.
“borghialpini.it nelle prime ore ha avuto un gran numero di visite, non solo dall’Italia – ha spiegato Marco Bussone, che ne ha curato la realizzazione e i contenuti, durante la presentazione – Raccontiamo di singoli progetti di recupero, gli interventi già effettuati, i bandi disponibili, le esperienze in altre parti d’Italia. Vorremmo anche raccontare le storie di chi è tornato, di chi si reinsedia, di chi ha aperto un albergo diffuso o una locanda occitana, come a Elva o a Lottulo. Abbiamo creato due anni fa una rete di Comuni con il club di prodotto Borghi alpini. Dobbiamo farla crescere e vogliamo fare in modo che attorno al tema della rivitalizzazione dei borghi alpini ci sia prima di tutto una forte attenzione politico-istituzionale. Il Piemonte ha aperto una strada nuova in Italia. Che ora prosegue con una vetrina on line fruibile in tutto il mondo”.
Simonetta Quirtano
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