Bronwyn Hodgins su Golden Gate’ al Capitan. Foto: Nick Smith

La canadese è la terza donna a completare la via di 34 tiri e difficoltà fino a 7c+, dopo Hazel Findlay ed Emily Harrington

Arrampicare in libera i 900 metri dell’imponente parete di El Capitan (Yosemite Valley, California, USA), è cosa di pochissimi scalatori al mondo. Il 13 maggio, la canadese Brownyn Hodgins ha dimostrato di poter entrare in questa cerchi ristretta cerchia di fuoriclasse, realizzando la ripetizione in libera di “Golden Gate” (34 tiri, 7c+).

Hodgins è  la terza donna a salire in libera  la via. La prima è stata  poinel 2011 e, da allora, solo Emily Harrington l’aveva emulata: prima nel 2015 e a novembre 2020, quanto l’ha liberata in un giorno.

Non è stato un debutto per Hodgins su El Capitan, poichè la scalatrice ha già liberato “Freerider” nel 2018, in cinque giorni.

Nove giorni in parete

La canadese, alpinista professionista e guida di arrampicata e fluviale,  vive a Squamish dal 2017; questa volta ha impiegato nove giorni per completare la salita sulla big wall. Ha iniziato a lavorare sulla parete mercoledì 5 maggio e ne è uscita vincitrice giovedì 13 maggio.

La sua strategia ha consistito nel lavorare in anticipo il terzo superiore della via. Per farlo, ha portato – con l’amico Taylor Woodruff – 300 metri di corda statica fino alla cima di El Capitan per poter scendere dall’alto. In questo modo ha potuto elaborare le sequenze di alcune lunghezze dure e resistenti, storicamente fondamentali nei tentativi dal basso.

Durante il tentativo, l’ostacolo maggiore è stato il primo tiro chiave, L19, noto come Downclimb, dove è rimasta ferma per due giorni, effettuando innumerevoli piccole cadute, finché non è riuscita a superare anche questa lunghezza.

Dopo quel tiro, tutto è filato liscio per il resto della via. Ha dovuto ripetere solo due dei tiri più difficili a causa di una caduta: The Move e A5 Traverse.