Anche quest’anno è stato realizzato il nuovo calendario del C.A.I. Alto Adige, che ringrazio per la grande collaborazione e la rinnovata fiducia.
Il tema di quest’anno è molto particolare, e mi sta particolarmente a cuore.
Siamo in alta quota, lassù ai confini del cielo, come dalle cime delle nostre montagne. E’ un’ascesa che accende i sensi e risveglia la propria spiritualità, l’ascolto interiore a contatto con la Natura. Anche noi come la montagna siamo bellezza e fragilità e prendersi cura del nostro ambiente naturale significa davvero prendersi cura di noi stessi.
In questo slideshow le immagini del calendario con parole e musica:
Questo il testo di presentazione scritto per questo progetto:
“La montagna invita al silenzio e all’ascolto, dentro e fuori di sé.
Quando si percorre un sentiero, gradualmente si entra nella vallata, si sale lungo il versante, ci si addentra verso il cuore pulsante della montagna stessa. Allo stesso modo, i suoni, i profumi, le luci e i colori che ci circondano, hanno la capacità di accendere i sensi e di sintonizzarli sulla melodia della Natura, entrando in spontanea risonanza con le proprie corde interiori.
Passo dopo passo la salita diventa ascesa, e la contemplazione dalle alte quote facilita il risveglio di ciò che spesso è assopito e disconnesso nel rumore della quotidianità, riaccende quel collegamento con la parte più intima di sé stessi fino a risvegliare la sfera della propria spiritualità.
Lassù ai confini del cielo, dalle cime dove la vista spazia all’orizzonte, è più facile e immediato sbirciare nello scrigno di sé stessi e ascoltare il proprio cuore. E’ il contatto con la Natura, con le nostre radici più profonde. Riconoscere questo eco lontano diventa una sorgente a cui attingere per immergersi nel presente, e un oracolo a cui affidarsi per rinnovare la direzione del timone della propria nave.
Le immagini scelte per il calendario di quest’anno sono state selezionate per il loro carattere evocativo e introspettivo, per ricordarci che anche noi, proprio come la montagna, siamo bellezza e fragilità.
Per ricordarci che prendersi cura del nostro ambiente e della nostra montagna, significa prendersi cura di noi stessi.
Non con le parole, ma con le azioni. Non domani, ma adesso.”