Il progetto, promosso da Free Wheels odv, è supportato dal Club alpino italiano
Dal 29 settembre al 1° ottobre, sei viaggiatori con caratteristiche molto diverse – 2 con mobilità ridotta, 1 di lunga data (socio CAI dal 1975), 1 camminatore junior, 1 camminatore ipovedente e 1 camminatore non udente – e che per la maggior parte non si sono mai conosciuti prima, vivranno insieme un percorso nella natura e le relative difficoltà.
Il gruppo di camminatori affronterà due percorsi nella zona di Bormio (Valdidentro): i laghi di Cancano e la Val Viola.
È il progetto promosso da Free Wheels odv – organizzazione di volontariato senza fine di lucro che si adopera a favore di ogni forma di accessibilità, cercando di abbattere le barriere mentali quanto quelle strutturali.
Il Club Alpino Italiano è partner del progetto.
Il significato dell’iniziativa
Alla conferenza stampa di presentazione svoltasi a Lecco il 19 settembre scorso, Pietro Scidurlo, CEO & Co-founder di Free Wheels odv, uno dei sei protagonisti, ha spiegato così il significato dell’iniziativa: “Spesso si parla di disabilità: noi parliamo di accessibilità, perché l’accessibilità riguarda la possibilità che viene data alle persone, a tutte, di vivere un’esperienza. Quello che noi proponiamo è proprio un’esperienza, da vivere in autonomia. Siamo particolarmente felici che tratti del nostro percorso coincidano con il Sentiero Italia del CAI, che è stato tra i primi ad impegnarsi sul tema dell’accessibilità in montagna “.
“Il Club Alpino Italiano sostiene questo progetto in quanto si sposa alla perfezione con la nostra visione di una montagna accessibile a tutti e con il nostro impegno per rendere l’escursionismo sempre più inclusivo”, ha affermato Angelo Schena, componente del Comitato direttivo centrale del CAI, intervenuto in rappresentanza del Presidente generale Antonio Montani. “Vivere la montagna, frequentarla e conoscerla è un’opportunità che ciascuno di noi deve avere la possibilità di cogliere, cercando di raggiungere il proprio limite e, magari spostarlo un pochino più avanti” ha concluso, definendo i due itinerari scelti “due veri gioielli a livello naturalistico e paesaggistico”.
La singolare esperienza sarà raccontata in un video
Danilo Genovina, escursionista e dal 1975 socio del CAI, ha illustrato così i due percorsi: “Questa singolare esperienza sarà raccontata da un video, che intreccerà il vissuto personale ai grandi temi dell’accessibilità per tutti e della godibilità del territorio, mai completa e capillare come nel viaggio lento. Il filmato, che verrà realizzato da due videomaker e un regista che prenderanno parte al cammino, sarà – naturalmente – dotato delle opportune tecniche per essere fruibile anche da non udenti e ipovedenti”.
Il video – e tutto il materiale di diffusione che verrà realizzato – nasce per costruire consapevolezza, con la potenza delle immagini, su tre punti essenziali. Uno è che creare, dove possibile, condizioni di accessibilità per tutti è una chiave determinante per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’altro, è che anche persone con esigenze specifiche, con opportuni accorgimenti, possono vivere un’esperienza rigenerante come quella del Cammino. Il terzo è il potere dirompente, a livello umano, della condivisione. Ma non mancheranno altri temi importanti come quello dell’escursionismo adattato, di quanto debba e possa spingersi l’accessibilità in montagna, della sicurezza: camminare in autonomia non significa camminare da soli.
Cura e ripensamento dei sentieri per rendere inclusiva l’esperienza in montagna
“Come Amministrazione comunale lavoriamo per rendere l’esperienza in montagna inclusiva, prendendoci cura di alcuni sentieri con un occhio di attenzione per esempio anche alle famiglie con bambini piccoli o agli anziani. È un lavoro lungo e impegnativo, che stiamo portando avanti con il coinvolgimento delle associazioni con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’accoglienza e dell’accessibilità” ha rimarcato l’Assessore al Turismo del Comune di Lecco, Giovanni Cattaneo, che ha proposto un coinvolgimento di esperienze come Free Wheels in questo tavolo di lavoro.
Alla conferenza stampa è intervenuta anche la presidente del CAI Lecco, Adriana Baruffini e il presidente del CAI Lombardia, Emilio Aldeghi: “Da anni come CAI Lecco – hanno ricordato – pratichiamo la montagna-terapia, coinvolgendo alcuni ospiti del dipartimento di salute mentale dell’Ospedale di Lecco. Costruire condizioni di accessibilità in montagna significa ripensare ai sentieri, proibirne l’utilizzo ai mezzi motorizzati, considerarne aspetti quali la larghezza o la ripidità, inserire una cartellonistica anche braille”.