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12 Novembre 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Carlos Soria tornerà sul Manaslu nella primavera 2025

Carlos Soria. Fonte FB

Con 12 Ottomila all’attivo, il leggendario alpinista si sta allenando per tornare sull’ottava vetta più alta della Terra e celebrare così il cinquantesimo anniversario della prima salita spagnola di un Ottomila

Carlos Soria, classe 1939, e 12 ottomila all’attivo, annuncia: “In primavera andremo in Himalaya, 50 anni dopo la prima salita di un Ottomila da parte di una spedizione spagnola. Vogliamo celebrare il cinquantesimo anniversario di quella salita sulla stessa montagna, il Manaslu, che abbiamo scalato nel 1975. Sono pazzo all’idea di riuscirvi”. La spedizione è organizzata dal Club Alpinistico di Peñalara.

Soria fece parte della storica spedizione spagnola che tentò per la prima volta il Manaslu nel 1973 e che riuscì a conquistarlo nella primavera del 1975. Soria, all’epoca appena 36enne,  non raggiunse il punto più alto della montagna. In vetta salirono Gerardo Blázquez e Jerónimo López,  lungo la parete nord-est.

Soria conquisterà  il Manaslu nell’autunno 2010, 37 anni dopo il suo primo tentativo.

L’alpinista spagnolo torna ora sul Manaslu per questo nuovo progetto. Lo fa a 86 anni con una  protesi al ginocchio e dopo il grave incidente di cui è rimasto vittima sul Dhaulagiri a maggio 2023, quando uno Sherpa, cadendo, lo ha investito accidentalmente  a 7.700 metri di quota, fratturandogli il perone, e costringendo la sua spedizione a una pericolosissima discesa di 17 ore.

Il primo tentativo del 1973. Il successo spagnolo del 1975

Carlos ha parlato del suo primo tentativo, in un’intervista rilasciat alla testata spagnola Marca.

“La prima volta, era l’anno 1973 e un gruppo di madrileni  [Soria è originario di Avila ma si sente madrileno]  partirono per l’Himalaya alla conquista di una delle grandi montagne – racconta Soria –  ho anche  una rivista con tutti i momenti belli della spedizione del ’73. E beh, è ​​stato molto bello. Era un autunno molto piovoso, con 150 portatori più gli sherpa e l’ufficiale di collegamento e abbiamo attraversato posti molto difficili con molta acqua… Non siamo arrivati ​​in vetta”.

La volta successiva, nel 1975, il successo: “Allora sapevamo già dove saremmo andati. A quel tempo non avevamo l’attrezzatura per scalare una grande montagna, tutt’altro. Il massimo che avevamo fatto era l’Alaska, ma non era un Ottomila. Quella è stata davvero [una spedizione] rivoluzionaria.”

“Conservo la rivista ‘Cimas’ del 1975 che è quasi dedicata completamente alla conquista del Manaslu. C’è una mia foto famosa in cui mi puoi vedere in azione sopra i 7.000 metri con una piccozza come questa … Avevo già lo zaino in spalla per andare in vetta e in un tratto molto difficile di 40 metri mi sentii male. Non riuscii a raggiungere la vetta, cosa che hanno fatto Gerardo Blázquez e Jerónimo López, ma la spedizione conquistò il vertice. Fu un grande lavoro di squadra. ..”.

Il progetto ‘Manaslu 2025’ ha anche una valenza sociale

La prossima primavera Carlos  tornerà nel villaggio himalayano di Sama, situato a 3.500 metri sulle pendici del Manaslu, dove nel 2011 avvò  un progetto educativo presso la scuola frequentata da 100 ragazzi e ragazze tra i 5 e i 12 anni.

“E’ come fosse il mio paese, sono quasi un figlio adottivo – dice Soria –  Nella primavera del 2010  il mio amico Sito Carcavilla ed io siamo tornati al Manaslu per  un tentativo  in primavera e non siamo riusciti a salire. È stato molto brutto e durante la discesa abbiamo visto  una scuola meravigliosa. La parte bassa del Manaslu è piena di vita. Abbiamo pensato di portare loro matite, quaderni, materiali e ci hanno detto: ‘Qui ci servono 70 materassi, 70 trapunte e tutto quello che potete portare’.

Nell’autunno dello stesso anno, Soria ritornò al Manaslu è lo vinse. In tale occasione portò a Sama, con Sito Carcavilla, materassi e piumoni, stivali,  vestiti per bambini, palloni, uniformi. Il BBVA pagò loro anche gli insegnanti di inglese per un periodo. “Sama non è una città qualsiasi, è la nostra città, la mia città. Ora aiuteremo la scuola – dice Soria –  porteremo loro dei computer, così che possano usarli…. Sarà molto emozionante”.

Carlos Soria, 86 anni il prossimo 5 febbraio, è il primo alpinista ad aver completato dieci dei suoi dodici Ottomila dopo i 60 anni di età ed è la persona più anziana della storia ad aver scalato con successo il K2 (65 anni), Broad Peak (68 anni), Makalu (69 anni), Gasherbrum I (70 anni), Manaslu (71 anni), Kanchenjunga (75 anni) e Annapurna (77 anni).

Gli Ottomila già scalati da Carlo Soria:

  1. Nanga Parbat (8.125 m.), Pakistan, 1990
  2. Gasherbrum II (8.035 m.), Cina/Pakistan, 1994
  3. Cho Oyu (8.201 m.), Cina/Nepal, 1999
  4. Everest (8.848 m.), Cina/Nepal, 2001
  5. K2 (8.611 m.), Cina/Pakistan, 2004
  6. Broad Peak (8.047 m.), Cina/Pakistan, 2007
  7. Makalu (8.465 m.), Cina/Nepal, 2008
  8. Gasherbrum I (8.068 m.), Cina/Pakistan, 2009
  9. Manaslu (8.156 m.), Nepal, 2010
  10. Lhotse (8.516 m.), Cina/Nepal, 2011
  11. Kanchenjunga (8.586 m.), Nepal, 2014
  12. Annapurna (8.091 m.), Nepal, 2016