Il riconoscimento viene assegnato annualmente dalla Sezione Operaia della SAT ad alpinisti trentini della vecchia e nuova generazione
Sarà consegnato nella sede della Sosat in via Malpaga 17 a Trento, il Chiodo d’Oro Sosat 2017 assegnato a Carlo Claus, tra i “grandi vecchi” dell’alpinismo trentino, e a Christian Della Maria, giovane alpinista.
La cerimonia si terrà giovedì 4 maggio alle ore 17.30, nel corso dell’evento “Cordate nel Futuro”, organizzato dalla Sosat nell’ambito del 65° Trento Filmfestival.
Spiega il presidente del sodalizio, Luciano Ferrari: “Cordate nel Futuro è nato vent’anni fa da una importante collaborazione con il Trento Filmfestival. Nella nostra sede vi è l’incontro tra vecchie e nuove generazioni di alpinisti ospiti della manifestazione festivaliera. Questo ha fatto si che “Cordate nel futuro” sia diventato l’incontro alpinistico del Trento Filmfestival, che riunisce nella nostra storica sede gli alpinisti e gli ospiti della città che rappresentano quel mondo della montagna che ritiene irrinunciabile il confronto tra le generazioni. Lo stile della nostra cerimonia è spontaneo e semplice, ma incentrato sugli alti valori morali, quali l’amicizia, la solidarietà e la riconoscenza, che sono nostro patrimonio sin dal 1921, anno di fondazione della Sosat.”
La commissione del “Chiodo d’Oro Sosat 2017”, è composta da: Luciano Ferrari (presidente Sosat), Mauro Bianchini (vice presidente Sosat), Tony Zanetti (consigliere Sosat e accademico CAI), Toni Cembran (giornalista), Bruno Menestrina (accademico del CAI), Martino Peterlongo (presidente del Collegio delle guide alpine del Trentino), Maurizio Giordani (guida alpina), Marco Furlani (guida alpina), Andrea Zanetti (guida alpina).
Le motivazioni
Carlo Claus. Classe 1926, è uno dei “grandi vecchi” dell’alpinismo trentino. In lui si riconosce lo stile di un alpinista che ha sempre privilegiato il fare, la sostanza, senza mai apparire. Non ha mai cercato le luci della ribalta, a queste, pur essendo un alpinista di assoluto valore mondiale, è sempre rimasto indifferente. Per questo suo stile essenziale e puro che ha sempre praticato l’alpinismo in intimità e con grande rispetto, viene assegnato quale alpinista veterano a Carlo Claus il Chiodo d’Oro Sosat 2017 .
Cristian Della Maria. Il suo alpinismo, frutto di una lunga passione è anche per lui fatto di essenzialità. Non cerca di apparire, ma di scalare. Un curriculum prestigioso, che lo fa essere un alpinista trentino forte e preparato, che vive l’amore per la montagna badando al basilare. A Christian Della Maria quale alpinista giovane viene assegnato il Chiodo d’Oro Sosat 2017.
Carlo Claus
Nasce il 6 dicembre 1926, da una famiglia contadina a Lavis, sembra un segno del destino,
all’ombra della Paganella, un tempo montagna sacra per gli arrampicatori di Trento e dintorni. Il suo
primo sport è la bicicletta, facile in un mondo che poco conosceva la climalterante automobile, poi
l’attrazione per le pareti verticali. I suo primi compagni di cordata: Marino Stenico, Gino Pisoni,
prima le palestre poi: la Paganella, il Croz dell’Altissimo, le Torri del Vajolet, il Campanil Basso,
le Tre Cime di Lavaredo, le Tofane, il Civetta. Nel suo cammino incontra Angelina, è amore solido
come il porfido e da quell’unione nascono Elisabetta, Giuseppe ed Andrea e poi nipoti e sorrisi ed
affetti. Nel lavoro incontra i tubi quelli dell’idraulica ed è in quel settore che diventa un bravo e
capace artigiano, che nel 1954 darà vita ad una sua attività imprenditoriale, oggi portata avanti dai
figli. Nel 1958 per le sua capacità alpinistiche viene nominato membro dell’esclusivo CAAI, il Club
degli alpinisti accademici italiani. Alpinisticamente è un secondo di cordata fortissimo,
ineguagliabile, affidabile. Incontra il Cesare, il Maestri, in quegli anni senza ombra di dubbio il più
forte dolomitista ed uno dei più fori al mondo e con lui effettua molte scalate, ma nasce una solida e
ferrea amicizia, che lo porterà ad essere nel 1970 uno degli uomini di punta della cordata, guidata
da Cesare Maestri e con Ezio Alimonta, Claudio Baldessari, Daniele Angeli, Pietro Vidi, salirà il
discusso Cerro Torre per la via del compressore. Ma Claus, il perfetto secondo di cordata va anche
nel 1969 in Himalaya esplora il deserto in Africa che attraversa da Tunisi a Gadesh. Tra le sue
attività va annoverata anche quella di dirigente satino, è stato per tanti anni nel consiglio direttivo
della Sat centrale, anche li facendo poche parole, ma tanti fatti, fedele al suo stile di uomo concreto
e pratico.
Christian Della Maria
Nasce a Trento il 3 aprile 1971. Si avvicina all’Alpe frequentando il campeggio in Val d’Ambiez,
organizzato dalla parrocchia del suo quartiere Cristo Re. S’innamora delle verticali pareti del
Brenta. E’ la Paganella la prima parete seria che affronta. Nell’ambiente alpinistico conosce e
frequenta quelli che sono i suoi miti: Edy Covi, Marco Pegoretti, Marco Furlani, Dario Sebastiani.
Scala per quattro anni con un suo giovane nipote e poi per dieci fa cordata con Giuliano Rossi.
Christian vuole crescere e va ai corsi della scuola Graffer, – della quale oggi è istruttore – conosce
gli istruttori li frequenta e con loro: Bruno Menestrina, Mauro Loss, Filippi, Renzo Zambaldi, scala
sulle pareti delle alpi, ma anche quelle, complice la sua compagna ligure, vicine al mare.