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24 Febbraio 2023

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Cime Bianche: chiusa l’inchiesta per l’uomo deceduto sotto una valanga nel 2021. Due indagati per omicidio colposo

Leandro Pession, addetto al soccorso sulle piste di sci della Cervino spa. Fonte Ansa

L’addetto al soccorso sulle piste di sci della Cervino spa, era stato travolto da una slavina nei pressi della sciovia Grand Sommettaz, a oltre 3.000 metri di quota

La procura di Aosta ha chiuso l’inchiesta sul decesso di Leandro Pession, addetto al soccorso sulle piste di sci della Cervino spa, che a 58 anni, il 29 novembre 2021, era stato travolto da una valanga nella zona del colle superiore delle Cime Bianche.

Sono indagati per omicidio colposo l’ex presidente della Cervino spa Herbert Tovagliari, e Giorgio Cazzanelli, in qualità di direttore delle piste di Valtournenche.

L’incidente si era verificato nei pressi della sciovia Grand Sommettaz, a oltre 3.000 metri di quota, nei confini del Comune di Ayas (e non in quello di Valtournenche come era emerso in un primo tempo, scrive nell’incidente probatorio il nivologo Mariano Melloni). La vittima stava svolgendo dei controlli sulle piste. Sul posto erano intervenuti il Soccorso alpino valdostano e il 118. Pession era stato estratto dalla neve e rianimato, poi trasportato in elicottero ad Aosta dove era arrivato in condizioni molto critiche. Ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Parini, era morto il giorno seguente.

Tuttavia, scrive il perito Melloni, “eventuali profili di colpa dei due indagati non sono sicuramente la causa primaria scatenante l’incidente (Leandro Pession è uscito volontariamente dalla pista battuta nr.12)”. Ma “possono invece essere una concausa legata all’eventualità che, in quelle condizioni nivometeorologiche, una rigorosa valutazione avesse portato a riscontrare quei precisi segnali d’allarme, e conseguentemente i lavoratori non avessero dovuto operare sulle piste 12 o 11 o, in alternativa, avessero raggiunto le due piste con una motoslitta e non con lo skilift del Gran Sommetta, evitando l’utilizzo degli sci”. Sono in corso tra le parti trattative per un risarcimento.

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