Tra le vittime, il 31enne Liang Jing, uno dei migliori ultramaratoneti del mondo
Ventuno corridori sono morti ieri, domenica 23 maggio, durante un’ultra-marathon nel nord-ovest della Cina. Pioggia, grandine e forte vento a un’altitudine di 2.000 metri hanno improvvisamente fatto precipitare le temperature, trasformando una giornata mite in un calvario per i 172 corridori vestiti solo con pantaloncini e maglietta. Il giorno precedente le temperature erano state straordinariamente calde.
La gara di 100 km è iniziata sabato alle 9:00 nella provincia di Gansu, vicino al famoso parco forestale del Fiume Giallo.
Verso le 13:00, tra i 20 e i 31 km, il tempo è cambiato drasticamente, portando grandine, pioggia e forti venti. Molti corridori si sono persi per ore.
Il vento è diventato così forte che “era difficile stare in piedi e andare avanti”, ha dichiarato un sopravvissuto a Xinhua News. “Quando il vento era più forte, dovevo afferrare il terreno con entrambe le mani per evitare di essere trascinato… Non ho sentito altro che freddo … sono svenuto a metà della montagna.”
Sebbene i dettagli non siano ancora chiari, pare che alcuni corridori si siano persi durante la tempesta. Quando gli organizzatori se ne sono resi conto, hanno interrotto la gara. Verso mezzanotte, 11 ore dopo, alcuni hanno iniziato a pubblicare video su WeChat chiedendo aiuto. Intanto, la temperatura era scesa ulteriormente.
Le autorità locali hanno avviato una massiccia operazione di salvataggio, con elicotteri e veicoli pesanti. Altri 1.200 soccorritori hanno perlustrato a piedi le colline e i profondi canyon. Le frane provocate dalla forte pioggia hanno ostacolato il loro lavoro, ha riportato l’agenzia Reuters.
Domenica, alle 3 del mattino, 16 persone sono state trovate morte; cinque risultavano ancora disperse. Più tardi in mattinata, il bilancio dei morti è salito a 21. Le ricerche sono proseguite anche nel pomeriggio. Otto corridori sono stati ricoverati in ospedale.
Tra le vittime c’è il 31enne Liang Jing, uno dei migliori ultramaratoneti del mondo.