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27 Novembre 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Colin Haley racconta il suo tentativo invernale in solitaria sul Cerro Torre

Colin Haley durante il tentativo invernale in solitaria sul Cerro Torre, settembre 2023. ©Colin Haley. Fonte instagram

Haley: “Non credo che tenterò di nuovo questo progetto…”

Tre mesi fa, l’americano Colin Haley ha affrontato il rigido inverno patagonico per tentare la scalata invernale in solitaria del Cerro Torre.
“Mi è sembrata una sfida enorme – ammette l’alpinista – per le temperature gelide, per la neve alta e per l’enorme sforzo compiuto durante il lungo avvicinamento invernale, con una tonnellata di attrezzatura”. Un freddo “peggiore di quello sperimentato durante le 16 scalate del Denali in Alaska e del Mt. Huntington in inverno”, racconta Haley, “oltre alla necessità di affrontare da solo, giorno dopo giorno, situazioni difficili e psicologicamente estenuanti”.

Haley puntava alla classica via Ferrari aperta dai Ragni di Lecco nel 1974, tutt’ora la linea più popolare del Cerro Torre. Colin l’ha salita più volte in estate e insieme ad un compagno in “una manciata di ore”. Ma nella stagione invernale e sulla via completamente da solo, ha deciso di rinunciare dopo aver bivaccato una notte in cima all’Elmo, prima della guglia principale del Torre.

“Raggiungere da solo la cima dell’Elmo è stata una sfida enorme… C’è un’enorme differenza tra scalare la via in solitaria o con un compagno, e un’enorme differenza tra scalare la via in inverno o in estate”, ha precisato Colin, in un resoconto dettagliato della scalata pubblicato sul suo blog.

“Non credo che tenterò di nuovo questo progetto, per una serie di ragioni – ha spiegato l’alpinista – La prima è che l’avvicinamento alla via dei Ragni è eccezionalmente lungo, e affrontarlo da soli, in condizioni invernali e con così tanto peso, è una fatica enorme. L’altra ragione è che questa via riceve pochissima luce solare in inverno, quindi è particolarmente fredda… Un altro motivo è che ogni anno che passa diventa sempre meno probabile avere la via a disposizione e trovarla in condizioni vergini, per vivere una vera e propria esperienza in solitaria. Ma la ragione di gran lunga più importante è che ho rinunciato (ancora una volta!) a praticare il “rope-soloing”.

Guardando la parte superiore della via dei Ragni, dal bivacco di Colin Haley in cima all’Elmo, il 18 settembre 2023. ©Colin Haley

Il rope-soloing è un metodo altamente tecnico che consente ad un alpinista di percorrere una via in solitaria auto assicurandosi con una corda. Haley l’ha praticato in passato per imprese come la prima solitaria della Torre Egger e la prima solitaria in stile alpino del Cerro Chaltén attraverso il Pilastro Goretta, anche se è una modalità che non ama.

“Mi piace arrampicare in modo leggero e veloce e… scalare in solitaria con la corda è l’opposto della leggerezza e della velocità… È lento, faticoso e pesante. Quando utilizzo la corda, preferisco arrampicare con un compagno, e limitare la mia arrampicata in solitaria a obiettivi che posso comodamente affrontare in free-solo tutti, o almeno quasi tutti”, ha concluso Haley.

 

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