Si ipotizza che i due alpinisti siano morti per sfinimento e per l’esaurimento delle scorte di ossigeno
Le autorità nepalesi hanno confermato che Usukhjargal Tsedendamba (53 anni) e Purevsuren Lkhagvajav (31 anni), hanno raggiunto la vetta dell’Everest (8.848 m) prima di morire sulla montagna.
I due alpinisti mongoli sono arrivati in cima alle 11:57 del 13 maggio, ha riferito Rakesh Gurung, capo della sezione alpinismo del Dipartimento del Turismo, affermando che i loro telefoni cellulari contengono le prove fotografiche del vertice.
“I due hanno raggiunto la vetta insieme e si sono fotografati a vicenda. Anche se il tempo sembra bello nella foto, era una giornata molto ventosa. Devono aver esaurito le loro energie e l’ossigeno supplementare durante la discesa”, ha spiegato Pemba Sherpa di 8K Expeditions.
Secondo Everest Chronicle, il materiale fotografico mostra entrambi gli alpinisti in posa per le foto di vetta con varie bandiere, e anche video panoramici della catena himalayana ripresi dal vertice.
Tsedendamba e Lkhagvajav furono visti per l’ultima volta sopra il Campo IV la mattina del 13 maggio alle 8:54 dal team di TAG Nepal che stava scendendo senza aver raggiunto la vetta a causa del forte vento. A Campo IV, il team TAG Nepal riferì che i due stavano procedento verso la cima nonostante il maltempo. Quando le spedizioni 8K tentarono di stabilire un contatto radio con loro per sapere dove si trovassero, si scoprì che avevano lasciato il radiotrasmettitore al Campo IV. Fu allora che i funzionari e organizzatori della spedizione lanciarono l’operazione di ricerca e salvataggio, ritardata a causa della mancanza di contatti e dal tempo avverso.
Questa cronologia dell’evento, coincide con l’ora del vertice registrata sui telefoni cellulari di Tsedendamba e Lkhagvajav. Quasi tutte le agenzie avevano interrotto le salite verso la vetta e avevano addirittura richiamato gli alpinisti dalle zone del Balcony a causa dei forti venti della mattina del 13 maggio, fino a 70-80 km/ora. I due furono visti l’ultima volta alle 7:25 sopra il Campo IV e l’orario delle foto di vetta recuperate dai tabulati dei cellulari, segna le 11:57 del 13 maggio.
Il 16 maggio, un alpinista e una guida sherpa di Makalu Adventures, gli unici a scalare quel giorno, riferirono di aver avvistato due cadaveri mentre scendevano dalla vetta.
Il corpo di Tsedendamba è stato trovato appeso ad una scala a 8.750 metri, nella mattinata di venerdì 17 maggio, mentre il corpo di Lkhagvajav è stato individuato il giorno dopo, il 18 maggio, a 8.300 metri, su una parete, circa 400 metri sotto quello di Tsendendamba. Lakpa di 8K ipotizza che entrambi gli alpinisti siano morti per sfinimento e per la mancanza di ossigeno supplementare. E’ probabile che Tsedendamba sia deceduto per primo. Si ipotizza che, a causa delle condizioni meteorologiche avverse e dell’esaurimento delle scorte di ossigeno, il più giovane potrebbe non essere stato in grado di aiutare Tsedendamba e abbia cercato di scendere da solo.
Secondo i funzionari del DoT, le operazioni di recupero, attualmente in corso, risultano piuttosto complesse, specialmente per quanto riguarda Lkhagvajev, che si trova su una parete particolarmente precaria e insidiosa.