Tre alpinisti, tra i più forti della loro generazione, sono stati travolti da una valanga in Canada, mercoledì 17 aprile. Tra i detriti, attrezzature per l’arrampicata
Una valanga è scesa lungo il versante Est della cima Howse Peak sulla Icefields Parkway, al confine tra Alberta e British Columbia, dove tre dei migliori alpinisti al mondo, David Lama, Hansjoerg Auer e Jess Roskelley, stavano scalando. Sono considerati morti, secondo il portavoce di Parks Canada.
“Le squadre di soccorso di Parks Canada, che si sono attivate subito, perlustrando la zona per via aerea, hanno rilevato tracce di diverse valanghe e detriti, tra cui attrezzature per l’arrampicata”, secondo quanto riferito da Amy Krause, per Parks Canada, l’organizzazione che ha condotto la ricerca nel Banff National Park. “Sulla base di quanto rilevato, si presume che tutti e tre i membri del team siano deceduti. Sono in corso ulteriori indagini, ma gli sforzi per il recupero non sono attualmente possibili a causa del rischio di ulteriori valanghe e delle condizioni pericolose”.
Parks Canada non ha confermato i nomi degli alpinisti deceduti ma ha indicato essere un americano e due europei, alpinisti professionisti e di grande esperienza. Senza fornire dettagli, Stephen Holeczi, esperto della sicurezza dei visitatori di Parks Canada, ha dichiarato che ci sono “elementi forti” per credere che tutti e tre gli scalatori siano morti.
Si pensa che gli alpinisti stessero tentando un noto percorso chiamato M16, aperto da Steve House, Barry Blanchard e Scott Backes nel 1999. Nel raccontare quella salita, anni dopo, House scrisse di aver scalato “uno dei tiri più difficili della mia vita.” Ha anche accennato ad una “king line” ancora più difficile di M16. House: “Dopo anni, M16 attende una secona salita e la “king line” aspetta.”
David Lama, 28 anni, nell’ottobre 2018 effettuò la prima salita in solitaria del Lunag Ri (Nepal) al suo quarto tentativo. La montagna richiese quattro tentativi in quattro anni per essere vinta. Durante uno di questi tentativi, il suo compagno di cordata, il noto alpinista americano Conrad Anker, fu colpito da un attacco cardiaco. Lama lo aiutò a scendere dalla montagna, salvandogli la vita.
David Lama ha compiuto anche la prima libera della cresta Sud-Est del Cerro Torre, un’impresa che gli è valsa il titolo di National Geographic Adventurer of the Year, nel 2013.
Hansjoerg Auer, 35 anni, anche lui austriaco, è uno dei più audaci e migliori scalatori al mondo. Nel 2007 Auer scalò in solitaria “The Fish” (5.12c), un percorso di 3.000 piedi sulla parete Sud della Marmolada nelle Dolomiti. Il grado di difficoltà di quell’impresa sono stati considerati pari alla free solo di El Capitan di Alex Honnold, del 2017, nel Parco Nazionale di Yosemite.. Negli ultimi anni, Auer aveva rivolto la sua attenzione al free solo e alle prime ascensioni di montagne difficili di 7.000 metri nell’Himalaya e in Karakorum, come il Lupghar Sar West (7.157 metri) in Pakistan.
Jess Roskelley, 36 anni, è un alpinista americano e figlio di uno dei pionieri dell’alpinismo, John Roskelley. Nel 2003, all’età di 20 anni, Jess, scalando con il padre, divenne il più giovane americano a raggiungere la vetta del Monte Everest (titolo usurpatogli successivamente da Jordan Romero). Alcuni delle sue imprese più importanti sono state in Alaska, compresa la prima salita completa della South Ridge del Mount Huntington. Ha anche scalato il Fitz Roy e il Cerro Torre in Patagonia (Argentina), e ha al suo attivo oltre una dozzina di difficili e tecniche prime salite nelle Montagne Rocciose canadesi e in Alaska.
Dalla pagina facebook del padre di Jess, John Roskelley: “Mentre scrivo, so – dopo aver parlato con il personale di servizio e di soccorso – che Jess, David e Hansjorg sono morti probabilmente ieri. Lo dico con il cuore affranto, ma sono stati travolti da una valanga enorme, sul Mt.Howse. Martedì, prove visibili, confermavano che sono morti. Grazie a tutti per le vostre preghiere e pensieri. “
I fratelli Iker ed Eneko Pou, famosi alpinisti baschi, amici dei tre alpinisti dispersi, hanno postato su Twitter: “Hansjörg Auer, David Lama e Jess Roskelley. Ancora non ci crediamo. … La perdita è irreparabile sia umanamente che per la comunità alpinistica”