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2 Maggio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Conto alla rovescia per la spedizione italo-peruviana al Denali (6.190 m)

Alessandro Corazza e Miguel Martinez sulla cima dell’Alpamayo. Foto: A. Corazza

Alessandro Corazza  e Miguel Martinez  tenteranno di portare le bandiere dei loro rispettivi paesi sulla vetta più alta del continente Nord-Americano

Il trentino Alessandro Corazza (Pergine Valsugana) e il peruviano Miguel Martinez (Lima), partiranno domenica  5 maggio alla volta del Denali, la montagna più alta del continente Nord-Americano.

I due tenteranno la salita lungo la via normale, con gli sci d’alpinismo.

Il rientro in Italia è previsto per fine maggio.

Denali (6.190 metri)

Il Denali è la terza vetta più prominente del pianeta dopo Everest e Aconcagua. È alto 6.190 metri, ma non è quello che spaventa gli alpinisti. Sono gli oltre 5.500 metri che separano la base dalla sommità, battuti da un vento costante. Il Denali è anche la terza montagna più isolata al mondo. Immersa nella natura selvaggia e incontaminata, è capace di sfiancare anche il più esperto alpinista. Da un lato, il freddo polare. Dall’altro, la lunghezza delle vie. In mezzo, un ambiente popolato da alci e grizzly.

Denali. Foto: M. Rodriguez

Per rendere l’idea di quanto possa essere severo il Denali, il 30 novembre 2003 la stazione meteorologica installata dal Japan Alpine Club a quota 5,710 nel 1990 registrò una temperatura minima di −59.1°C che, combinata a un vento di quasi 30 km/h, portava la percepita a –83.4°C. Non c’è indumento che tenga, a quelle temperature. La prima invernale, non senza difficoltà, è datata 28 febbraio 1967, 54 anni dopo la prima salita firmata da Dave Johnston, Art Davidson e Ray Genet.

Come ha rammentato più volte dalle pubblicazioni dell’American Alpine Club, le condizioni a cui sottopone il corpo umano il Denali sono proibitive. Eppure, nonostante ciò, al 18 luglio scorso, su 1.126 tentativi, 676 alpinisti hanno raggiunto la sommità.

Il programma della spedizione

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