Il riconoscimento sarà consegnato domani 6 maggio durante l’evento ‘Cordate nel futuro’, nell’ambito del Trento Film Festival
Il tradizionale appuntamento ‘Cordate del futuro’ assegna anche quest’anno il ‘Chiodo d’Oro 2021 Sosat’, premio assegnato a due alpinisti del Trentino Alto Adige.
L’evento si svolgerà domani – giovedì 6 maggio alle ore 17.45 – nell’ambito del Trento Filmfestival, nella sede della Sosat, in via Malpaga n° 17 a Trento.
«Cordate nel futuro, nata 24 anni fa, in collaborazione con il Trento Filmfestival – spiega Luciano Ferrari presidente della Sosat – è l’incontro tra vecchie e nuove generazioni degli alpinisti, presenti alla manifestazione festivaliera. Anche “Cordate nel futuro” e l’assegnazione del Chiodo d’Oro, in base alle regole della pandemia, come nel 2020, sarà in presenza per i soli premiati e trasmessa sui canali di comunicazione del TrentoFilmestival. Dal 2006 la Sosat assegna un riconoscimento agli alpinisti della nostra terra: il Chiodo d’Oro, giunto alla sedicesima edizione.”
Il “Chiodo d’Oro Sosat” viene conferito ad una coppia di alpinisti della regione Trentino Alto Adige – veterano e giovane – distintisi per aver svolto con semplicità e rispetto dei valori umani e ambientali una significativa attività alpinistica. Tali principi sono stati alla base, 100 anni fa, della nascita della Sosat, che intende la montagna come alpinismo ma anche cultura, amore per il territorio e per l’ambiente, solidarietà, spirito collettivo, modestia e continuità.
Nel 2021, anno del suo centesimo compleanno, la Sosat ha deciso di assegnare anche un Riconoscimento Sosat 100 alla cooperativa La Rete con le seguente motivazione: Determinazione, tenacia, passione, continuità e inclusione, sono il merito che ai ragazzi della cooperativa La Rete viene riconosciuto dalla Sosat, per i loro 30 anni di frequentazione delle terre alte e a loro viene conferito il: “ Riconoscimento unico del centenario Sosat”
Chiodo d’Oro 2021
Gli alpinisti che riceveranno il Chiodo d’Oro 2021 sono:
Gianpaolo Depaoli, Chiodo d’Oro Sosat 2021 come alpinista veterano con la seguente motivazione:
La cifra del suo alpinismo è strettamente legata alla sua terra, il Primiero, con l’ombra delle Pale di San Martino a dare l’impronta ad un alpinismo, che è ragione di vita. Gianpaolo, cresciuto tra le amate crode è un riferimento per le future generazioni di alpinisti oltre che per la sua bravura, per la sua umanità.
Gianpaolo Depaoli è nato a Tonadico nel Primiero, nel 1940. Ha dedicato alla montagna i migliori anni della giovinezza assieme al fratello Camillo, con il quale ha effettuato moltissime scalate di alto livello. Guida alpina dal 1967 professione della quale è stato istruttore e membro del soccorso alpino è pure maestro di sci. Gianpaolo ha gestito il rifugio Galassi ai piedi dell’Antelao. Negli anni sessanta dello scorso secolo ha costruito, in val Canali l’albergo ristorante la Ritonda diventandone l’anima. La sua attività alpinistica è ricca. Va citata la partecipazione, nel 1976, alla spedizione al Dhaulagiri delle Aquile di San Martino e Primiero dove è giunto a 7550 metti. Ha effettuato spedizioni in Himalaya, sulle Ande in Patagonia e in Kenia. Innumerevoli le nuove vie aperte sulle pareti delle vette di casa: le Pale di San Martino. Ha festeggiato il 79° compleanno ripetendo lo Spigolo Del Vecchio al Campanile e l’80° compleanno salendo la via normale al Sass Maor, con il figlio Davide e la nipotina Christine, tre generazioni di Depaoli in una unica cordata.
Filippo Crespi, Chiodo d’Oro Sosat 2021 come alpinista giovane con la seguente motivazione:
La passione per la montagna lo ha portato a vivere vicino alle vette, per realizzare un sogno, quello di salirle, con umiltà e semplicità diventando una delle promesse dell’alpinismo della sua terra d’adozione, il Trentino.
Filippo Crespi, è nato a Carpi nel 1993, ed ha lasciato la provincia di Modena in piena pianura Padana all’età di 19 anni, affascinato dalla vita tra i monti andando a vivere a Breguzzo, in valle del Chiese. “La passione per le terre alte è nata già da bambino, – dice Filippo – in occasione delle vacanze in val di Pejo, con i miei genitori”. Ciclista agonista fino a 17 anni, ha poi fatto la scelta di essere vicino alle vette, per scalarle. Nel 2017 Filippo è diventato maestro di sci e due anni dopo ha iniziato l’iter per diventare guida alpina. Non manca l’attività nel Soccorso alpino, in valle del Chiese dov’è vice capostazione. Il suo alpinismo spazia dall’arrampicata dolomitica all’alta montagna, quella dei 4000 metri alpini. Vanta un curriculum di oltre 300 vie scalate dalle vie classiche alla vie moderne. Lo ispira la figura di Bruno Detassis e reputa la via delle Guide al Crozzon di Brenta, un capolavoro.
Tutti i vincitori del Chiodo d’Oro Sosat
2006 Franco Pedrotti – Diego Filippi
2007 Giuliano Giovannini – Angelo Giovannetti
2008 Almo Giambisi – Bruno Menestrina
2009 Cesare Maestri
2010 Mariano Frizzera
2011 Giuliano Stenghel
2012 Antonio Zanetti
2013 Palma Baldo – Giovanni Groaz
2014 Dario Sebastiani – Alessandro Beber
2015 Marco Pegoretti & Edoardo Covi – Gianni Canale & Aldo Mazzotti
2016 Gino Battisti – Tomas & Silvestro Franchini
2017 Claus Carlo – Della Maria Christian
2018 Aldo Leviti – Francesco Salvaterra
2019 Stefan Comploi, Ivo Rabanser, Matteo Faletti, Massimo Faletti.
2020 Rosanna Manfrini e Marco Cordin
2021 Gianpaolo Depaoli e Filippo Crespi