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28 Febbraio 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Ambiente e Territorio

Coronavirus. In Nepal, preoccupazione per la stagione alpinistica primaverile all’Everest

Everest fotografato dal Gokyo Ri, Khumbu, Nepal. Fonte: Wikipedia

La paura del COVID-19 rappresenta una grave minaccia per il turismo nepalese e le imprese legate al settore alpinistico

A seguito dell’epidemia Coronavirus, scoppiata in Cina e ora diffusa in 42 paesi, gli operatori delle spedizioni nepalesi temono che il Nepal possa subire gravi perdite economiche nella prossima stagione alpinistica dell’Everest (marzo a maggio).

Molti alpinisti cinesi hanno, infatti, già iniziato a cancellare le loro prenotazioni.

Pasang Sherpa, amministratore delegato di Pioneer Adventure Treks, ha informato che sette membri di spedizioni cinesi seguite dalla sua compagnia, hanno annullato i loro progetti di scalare la vetta più alta del mondo dal versante nepalese, nella stagione primaverile.

“Al momento, non possiamo aspettarci scalatori da Cina, Iran, Corea del Sud, Giappone e da alcuni paesi europei, tra cui l’Italia, tra gli altri”, ha affermato Damber Parajuli, presidente dell’Associazione degli operatori delle spedizioni in Nepal. Rientrato ieri dall’Italia, Parajuli ha potuto constatare personalmente l’impreparazione del governo nepalese, che non ha disposto misure preventive all’areoporto internazionale di Kathmandu.

Nessun piano di emergenza

La mancanza di preparazione del governo, così come di un piano di emergenza, ha avuto un impatto negativo sul settore turistico del paese.

Rishi Bhandari, amministratore delegato di Satori Adventure, ha affermato che la stagione alpinistica dell’Everest si appresta ad affrontare sicuramente un momento molto critico se il governo non prevederà azioni immediate per contenere la minaccia del COVID-19.

“Almeno sei alpinisti italiani che hanno programmato di scalare l’Everest dal versante tibetano hanno già cancellato la loro prenotazione alla mia compagnia”, ha informato.

Alcune fonti – secondo quanto reso noto da THT – riportano che la Cina potrebbe non aprire la via dal Tibet nella stagione primaverile per consentire agli operatori nepalesi di effettuare le spedizioni sull’Everest, Cho Oyu e Sishapangma.

Scalatori nel dubbio

I turisti cinesi sono un’importante fonte di reddito per il Nepal. La dott.ssa Nima Namgyal Sherpa, che gestisce spedizioni esclusive cinesi mediante la sua compagnia – Kaitu Expedition – ha chiesto al governo di lavorare ad un piano di emergenza per facilitare le  spedizioni su diverse montagne.

“I miei clienti cinesi vorrebbero confermare le spedizioni primaverili sull’Everest. Ma saranno autorizzati a condividere il campo base con altri membri del paese senza essere messi in quarantena in Nepal? ” ha chiesto, esortando il governo  a dare una risposta

Con la paura del COVID-19 in aumento, Mingma Sherpa, presidente di Seven Summit Treks, sostiene che molti alpinisti sono ancora incerti se partecipare o meno alle spedizioni in Nepal.

“La nostra azienda, che gestisce la più grande spedizione sul Monte Everest ogni stagione, non ha ricevuto alcuna cancellazione fino ad oggi, ma molti membri hanno espresso seria preoccupazione per la preparazione del paese ad affrontare tale minaccia”, ha affermato

L’incapacità del governo a gestire altre situazioni (la frode inerente i salvataggi in alta quota, prenotazioni e raccolta tasse locali dai turisti che visitano le principali destinazioni, incluso il  Khumbu), hanno già colpito duramente il settore turistico del paese. Per questi motivi, le compagnie assicurative europee hanno aumentato i costi, mentre altre hanno smesso di vendere pacchetti per il Nepal.
La paura del COVID-19 rappresenta un’altra grave minaccia per il turismo nepalese e le imprese legate al settore alpinistico.

Brutta partenza per Visit Nepal 2020

Il Nepal ha già assistito a un calo del 2% degli arrivi di turisti nel primo mese di Visit Nepal 2020, la massiccia campagna di promozione messa in campo per lanciare il turismo.

Meera Acharya, direttrice del Dipartimento del Turismo (DoT), ha dichiarato che il Dipartimento si confronterà presto con gli operatori delle spedizioni e con altre agenzie interessate, per elaborare un piano d’azione per favorire la stagione alpinistica primaverile 2020.

Fonte e approfondimento