MENU

15 Aprile 2020

Climbing · Vertical · Europa

Covid-19. “Lontani dal muro”: Adam Ondra

Adam Ondra. Foto: Petr Chodura. Fonte: Rock&Ice

Owen Clarke di Rock and Ice ha intervistato il talento ceco dell’arrampicata, in isolamento come tutti, a causa della pandemia da Covid-19

Il COVID-19  sta tenendo lontani dalla roccia sia i climber professionisti che gli amatori di questo sport, tutti in isolamento per  far fronte all’emergenza. Questa settimana, Owen Clarke di Rock and Ice ha intervistato  il talento ceco Adam Ondra, considerato da molti  il più forte climber del mondo.

Il 27enne, uno dei principali contendenti per l’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (ora 2021), sta affrontano le misure restrittive attuate per il contenimento della pandemia da Covid-19 nella sua casa a Brno, in Repubblica Ceca.  I suoi sogni olimpici sono posticipati. Non potendosi avventurare sulla roccia, sta impiegando il suo tempo allenandosi e leggendo.

Di seguito, vi proponiamo alcune parti dell’intervista:

Che cosa hai fatto da quando è scoppiato il  COVID-19? Sei stato in Repubblica Ceca per tutto il tempo? Com’è la situazione lì?
Sono stato a casa in Repubblica Ceca per tutto il tempo. Qui molto è bloccato, anche se per fortuna la situazione non è così grave [al 3 aprile, data dell’intervista, in Repubblica Ceca si registravano 3.500 casi,  e indossare la mascherina era obbligatoria per legge]. Le misure sono abbastanza rigide. Alcune persone continuano a lavorare, ma i negozi sono chiusi e la vita si è praticamente fermata.

Qual è il tuo programma giornaliero? Puoi allenarti molto a casa?
Ho una palestra di arrampicata a casa, ma possiedo anche un piccolo club di arrampicata [Kotelna Boulder Club] nelle vicinanze, quindi posso allenarmi da solo. Mi alleno da solo o con Rishat [Khabibullin]. È uno scalatore del Kazakistan, che si è qualificato per le Olimpiadi, quindi ci alleniamo insieme da soli.

Qualche consiglio ti senti di dare ai climber bloccati a casa con attrezzatura minima, forse solo una fingerboard, per mantenersi in forma?
In primo luogo, se sei abituato ad arrampicare cinque giorni alla settimana, un paio d’ore al giorno … se provi a fare così  tanto fingerboard probabilmente ti farai male (ride). La regola numero uno è sopravvivere alla quarantena e non farsi male, quindi quando sarà di nuovo sicuro potrai arrampicarti. Fai un po’ di fingerboard, ma fai anche allenamento funzionale, hai tante possibilità. Pushup, core, queste cose sono importanti e di solito gli scalatori non trovano tempo per farlo, perché l’arrampicata è molto più divertente.
Anche l’allenamento mentale è una buona cosa. Io visualizzo molto l’arrampicata. Sembra stupido, ma aiuta parecchio. Tuttavia è difficile dire se guardare video di arrampicata e pensare all’arrampicata ti aiuterà a superare meglio l’isolamento o non arrampicare ti renderà più depresso.

In che modo COVID-19 e il rinvio di Tokyo 2020 hanno influenzato l’allenamento olimpico e le prospettive? Come pensi di adattarti?

Se un mese fa avessi saputo quale sarebbe stata la situazione, mi sarei depresso molto, perché ora sono costretto a continuare l’allenamento speed per un altro anno…. Ma allo stesso tempo, ho ancora un anno a disposizione per prepararmi. Davvero, se potessi tornare indietro, inizierei ad allenare la velocità prima. Ho iniziato la scorsa primavera, ma forse avrei dovuto farlo un anno prima…
Nel complesso, penso che [il ritardo] migliorerà le mie possibilità. Il margine di errore nell’arrampicata Speed, e forse per alcuni fattori anche nel bouldering, credo che sarà minore e credo che manterrò tutta la mia forza.

Come gestisci l’aspetto mentale del non poter arrampicare all’aperto e l’isolamento?
Sono a casa con la mia ragazza e non sono per niente stressato. Sono fortunato a potermi allenare quasi normalmente. Se fossi bloccato in Spagna, in un appartamento,  con solo una fingerboard come altri scalatori, sarebbe molto peggio. Ma per me non è  affatto stressante, davvero. Sarebbe bello andare in giro con gli amici, ma quel momento arriverà…

In quale altro modo stai passando il tempo?
Di recente ho letto. La letteratura alpinistica mi aiuta parecchio. Ho letto “The Tower”, la salita del Cerro Torre, di Kelly Cordes, e un’altro libro di David Lama sulla prima salita in libera della via del Compressore.

Fonte e approfondimento