L’ungherese è il primo alpinista della stagione primaverile ad annunciare la scalata del “Tetto del Mondo” senza O2
L’alpinista di Oradea (Ungheria), Csaba Varga, partirà per il Nepal il 7 aprile per cercare di diventare il primo ungherese della storia a scalare l’Everest (8848 m), senza far uso di ossigeno supplementare. Lo ha annunciato, lunedì, la televisione pubblica ungherese. Per prepararsi, Varga ha consultato il subacqueo professionista Csaba Ágh, preparatore di diversi atleti olimpici sulle tecniche di respirazione. È la prima volta che Ágh lavora con un alpinista d’alta quota.
Varga, originario della Transilvania, affronterà la montagna più alta del mondo con una squadra tutta ungherese.
Csaba avrebbe dovuto tentare l’Everest nella primavera 2020, l’Anno della Solidarietà Nazionale, ma il progetto è stato rimandato a causa dell’emergenza Covid-19. “L’anno 2020 ci ha messo di fronte al fatto compiuto – ha spiegato Varga – Le circostanze hanno portato alla cancellazione delle spedizioni in montagna, ma durante tutto l’anno mi sono preparato a fondo e il team di Kalifa mi ha sostenuto durante tutto questo tempo, così come la Segreteria di Stato ungherese per le politiche nazionali. La stagione primaverile sull’Everest inizierà presto, farò del mio meglio per portare la bandiera ungherese nel punto più alto della Terra, con tutte le mie forze e senza usare ossigeno supplementare. Con qusta impresa, voglio rendere onore agli ungheresi del bacino dei Carpazi “, si legge nel comunicato di divulgato dal Kalifa Alpine Team.
Zsolt Erőss, il primo ungherese a raggiungere la vetta del Monte Everest nel 2002, utilizzò ossigeno supplementare durante la salita, così come tutti i migliori alpinisti ungheresi di successo dopo di lui.
La scalata degli 8000 in stile “pulito”
La montagna più alta del mondo è stata conquistata “in stile pulito” da meno di duecento alpinisti in tutto il mondo, mentre decine di migliaia di persone hanno raggiunto la vetta utilizzando O2.
La scalata degli 8000 senza ossigeno supplementare è da tempo riservata all’elìte dell’alpinismo. E per quanto riguarda le altre forme di assistenza?
Nirmal Purja, che il 16 gennaio scorso ha scalato il K2 senza O2, recentemente ha dichiarato: “Gli alpinisti hanno rivendicato spesso di aver scalato vette senza O2 tuttavia hanno utilizzato le vie aperte dai nepalesi e usato le nostre corde fisse.” Che cosa si intende, dunque, per salita equa?
“Organizzare una spedizione su una nuova via è un processo complesso, specialmente in questi tempi incerti”, ha dichiarato Denis Urubko a ExplorersWeb. “Questo è il motivo per cui non assistiamo a salite più creative: sono troppo difficili da realizzare.”
Urubko ha recentemente dichiarato che ambirebbe aiutare una donna ad aprire una nuova via su un Ottomila in stile alpino, “perché non è mai stato fatto prima”. Urubko non ha menzionato donne interessate a questo progetto, anche se ha specificato che non sarà la sua compagna Cardell. “Pipi non vuole”, ha precisato.
Primavera 2021: altri tentativi su 8000 senza O2
Intanto, due spedizioni questa primavera tenteranno il Dhaualagiri senza far uso di ossigeno supplementare: Peter Hamor, che guiderà una squadra sull’inviolata Cresta NW, e Stefy Troguet, con il basco Jonatan Garcia, che invece salirà dalla via normale.