E’ stata una stagione positiva per Urubko: tre Ottomila in 11 giorni, in solitaria e senza O2 supplementare. “Sono orgoglioso di essere riuscito ad avere la forza fisica, psicologica e mentale per realizzare questo progetto estremo a 49 anni”
Denis Urubko è appena tornato dalla sua spedizione estiva in Karakorum, nel corso della quale ha eguagliato il record di Juanito Oiarzabal, l’alpinista con all’attivo il maggior numero di vertici di oltre ottomila metri, conquistati senza ossigeno supplementare. Urubko ne ha scalati tre in undici giorni: Broad Peak, Gasherbrum II e K2.
Oltre a farlo senza l’ausilio di ossigeno supplementare, Denis ha compiuto tutte e tre le ascensioni in solitaria, senza il supporto di compagni di cordata, sherpa o portatori, e portando sempre con sé un pesante zaino con tutto l’equipaggiamento della spedizione.
“Non sono completamente soddisfatto, ma sono felice e contento”, ha affermato Denis in un’intervista rilasciata alla testata spagnola Desnivel. ” Volevo scalare quattro ottomila nella zona del Baltoro, ma non sono riuscito a tentare il Gasherbrum I. Per questo non sono completamente soddisfatto, ma sono felice perché ho fatto molte cose che avevo in programma di fare e mi sento molto bene. Direi che la mia estate è stata positiva.”
Urubko si è spostato da un campo base all’altro, trasportando personalmente tutta l’attrezzatura.
“Sono partito dall’ultimo punto della strada con tutta l’attrezzatura e il cibo e sono arrivato al campo base del Broad Peak in soli due giorni con uno zaino pesante, quando di solito si impiega una settimana. Poi da lì sono andato su un’altra montagna, il Gasherbrum II. Sia sul Broad Peak che sul Gasherbrum II ho sistemato le corde e fatto traccia, prima di altre squadre – racconta Urubko – Poi mi sono spostato al Broad Peak, perché ho visto che sul Gasherbrum II era tutto fermo… Sul Broad Peak ho tentato la vetta e poi sono tornato al Gasherbrum II perché le altre squadre stavano iniziando a salire ai campi alti e ho raggiunto la vetta.
“Ho fatto molti chilometri per andare da un campo base all’altro – racconta Denis – La cosa positiva è che l’agenzia Lela Peak ha un’ottima logistica, con campi base sul Broad Peak, sul Nanga Parbat, sul G2… e la possibilità di spostarsi da uno all’altro è un’ottima soluzione per chi, come me, vuole fare diverse scalate in stile classico.”
Urubko voleva scalare anche il Gasherbrum I, ma purtroppo a luglio nessuno ha lanciato tentativi sulla montagna, dopodichè lo scalatore russo naturalizzato polacco, ha dovuto lasciare il Karakorum per altri impegni. Sul Gasherbrum I, “c’è un’ulteriore cascata di ghiaccio tra i 6.200 e i 6.300 m e superarla in solitaria, senza un percorso tracciato, senza conoscere le condizioni… era troppo rischioso – spiega Denis – Non avevo paura, ma ho deciso di seguire la logica e di rallentare, perché mi sono reso conto che era troppo pericoloso per una persona sola. Ho deciso di non tentare il Gasherbrum I e di andare invece al K2. Ho raggiunto la vetta verso le sette del mattino e lì ho festeggiato il mio 49° compleanno, molto felicemente. Ho lanciato il mio tentativo direttamente dal CBA alla vetta e sono felice perché ho scalato meglio di tanti altri giovani scalatori. Ho compiuto un’ascesa più rapida, a 365 giorni dal mio 50° compleanno. Nessun altro è salito in vetta dopo di me: sono stato l’ultimo quest’estate.”
“Era anche la mia seconda salita del K2 – il mio settimo o ottavo tentativo – dopo la vetta raggiunta dal versante Nord nell’autunno 2007. In questa occasionesono salito dal Sud, dal Pakistan… una bella avventura.”
A proposito delle molte spedizioni commerciali che quest’anno hanno affollato il K2, Urubko dice: “È normale, sono affari. Quello che mi rattrista è che molte persone, anche nepalesi, scalino senza pensare alla natura, all’inquinamento, lasciandosi dietro un sacco di rifiuti. […]”
Urubko sogno di aprire una nuova via in stile alpino su un Ottomila con la compagna María José Cardell “Pipi”, progetto che ha programmato per la prossima estate. Quest’autunno, invece, tornerà nuovamente in Pakistan per tentare un Settemila.
“Forse conoscete la storia del Nanga Parbat… – dice – c’è una cima che Hermann Bühl ha superato durante la prima scalata del Nanga Parbat. Maria Cardell ed io cercheremo di scalarla […] è una cima con una salita abbastanza ripida… – anticipa Denis – Penso che a novembre, quando farà abbastanza freddo e potrebbe esserci la neve, potrebbe essere un buon allenamento per lei e per me per le nostre prossime sfide”.