L’alpinista è tornato in Europa e sta trascorrendo la convalescenza in Andalusia, seguito dalla compagna Pipi Cardell
Denis Urubko è rientrato in Europa da qualche giorno, dopo l’incidente occorsogli in Pakistan, durante il tentativo invernale al Gasherbrum I. Sta trascorrendo la convalescenza in Spagna, insieme a Maria Josè ‘Pipi’ Cardell, sua compagna di vita e avventure.
Ricordiamo che Denis, caduto in un crepaccio a circa 5.500 metri di quota, è stato salvato dal suo compagno, il pakistano Hassan Shigri. Sceso al Campo Base, l’alpinista russo, seppur con seri congelamenti alle mani, ha intrapreso il lungo viaggio di ritorno lungo il Baltoro, per poter ricevere quanto prima le cure mediche ospedaliere.
“Affrettarsi a scendere è stata la decisione giusta: il tempo era brutto e non era possibile utilizzare un elicottero”, ha confermato Denis.
A Skardu, il timore per l’amputazione
In un’intervista rilasciata alla testata spagnola Desnivel, Denis racconta di essere rimasto incastrato a testa in giù nel crepaccio: “Avevo difficoltà a respirare. Ho provato a sbloccarmi e pian piano ci sono riuscito. Poi il tempo ha cominciato a peggiorare e nevicava anche all’interno del crepaccio. Ero fradicio. Inoltre nella caduta avevo perso i guanti. Era una situazione complicata per uscirne da solo. Alla fine Hassan ha fissato la corda e si è calato nel crepaccio per salvarmi. Mi ha dato un’altra corda corta, lunga circa tre metri, e mi ha tirato fuori. Mi ha aiutato molto. È una persona molto forte. Ero partito già molto tardi e non abbiamo avuto il tempo né di scendere né di salire. Proprio lì, Hassan ha montato la tenda, ha acceso il fornellino per scaldare l’acqua e ha controllato le mie condizioni per tutta la notte.”.
“Il giorno successivo, durante la discesa, l’attraversamento della cascata è stata complessa, poiché ho dovuto usare le mani malgrado fossero congelate…. La decisione di scendere da solo, in tre giorni, lungo il ghiacciaio del Baltoro, è stata per me una grande conquista.”
“È stato determinante anche assumere subito le medicine, durante la notte che ho passato con Hassan sull’orlo del crepaccio. Poi, nelle postazioni militari lungo il ghiacciaio, i medici mi hanno dato da mangiare, mi hanno applicato antisettici e creme speciali e mi hanno bendato le mani. Voglio dire che fin dall’inizio ho ricevuto particolare assistenza medica… . Anche a Skardu ho avuto la fortuna di essere curato all’ospedale militare da un bravo chirurgo, il maggiore Ehsan, che si è preso cura di me e mi ha operato, pulendo tutto per bene. Ho temuto l’amputazione, ma fortunatamente hanno ritenuto che al momento non fosse necessaria… “
Denis: “Spero di riprendermi, magari tra due o tre mesi…”
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