Gli spagnoli hanno concluso l’acclimatazione nel Khumbu. Il team raggiungerà il CB in elicottero da Kathmandu
Hanno camminato una decina di giorni ai piedi di montagne emblematiche come Everest, Lhotse e Ama Dablam, ed effettuato una lunga ascensione sulle pareti dell’Island Peak (6189 m).
“Nei prossimi giorni – ha raccontato Soriano, prima di partire per l’Himalaya – attraverso la mia macchina fotografica, farò tutto il possibile per condividere le meraviglie di questa fantastica catena montuosa e narrare, con le mie immagini, la scalata di Carlos Soria verso la vetta del Dhaulagiri.”
“Il Dhaulagiri è la montagna che più desidero scalare, perché mi ha già respinto in molte occasioni”, ha raccontato Soria in un’intervista rilasciata a La Marca. Una sfida con una doppia motivazione: “Molte persone stanno passando un brutto periodo e muoiono in solitudine [a causa della Pandemia], soprattutto quelli della mia età. Voglio rendere un piccolo omaggio alle persone anziane salendo sulla vetta del Dhaulagiri. Inoltre, anch’io voglio completare i 14 ottomila”, ha dichiarato lo spagnolo. “Mi sono rimaste due vette da raggiungere [Dhaulagiri e Shisha Pangma]”, continua Soria. “Lo Shisha Pangma è in Tibet e, se tutto va bene, ci andrò in autunno; ha due vette, io ho fatto la più bassa anni fa, ma per ora penso al Dhaulagiri.”