Il diario è stato recuperato dal compagno di cordata Sergey Nilov che ora lo custodisce
Il diario di Dmitry Golovchenko, morto in un drammatico incidente sul Gasherbrum IV (7.925 m) il 31 agosto scorso, è ora custodito dal suo compagno di cordata Sergey Nilov.
Riporta la cronaca della spedizione in Pakistam, appuntata dallo sfortunato alpinista russo fino al 29 agosto 2023.
Mountain.ru, il sito di riferimento della comunità alpinistica russa, ha digitalizzato 24 pagine del documento e le ha pubblicate a questo LINK.
Di seguito, una pagina del diario:
La tragedia
Dmitry Golovchenko e Sergey Nilov, dal 21 agosto erano impegnati sull’inviolata cresta sud-est del Gasherbrum IV. Una progressione complicata, la loro, attraverso un ghiacciaio insidioso. Inviavano brevi messaggi via telefono satellitare per risparmiare la batteria: “Brutto tempo. Vento. Neve. Pensiamo a come non mangiare”. In realtà, entrambi sapevano perfettamente come razionare le provviste per farle durare il più a lungo possibile. Il loro motto era: se aspetti il bel tempo, non sarai mai un alpinista. Entrambi avevano vinto due Piolets d’Or, l’Oscar dell’alpinismo.
Purtroppo, sulla cresta sud-est del Gasherbrum IV, nulla è andato liscio e fin dai primi giorni i due alpinisti russi hanno dovuto affrontare condizioni meteo pessime.
Il 31 agosto, raggiunta un’altitudine di 7.684 metri, un drammatico incidente ha tolto la vita a Golovchencko. Qui il resoconto di quanto accaduto.
Nilov, che ha ricevuto le prime cure in un ospedale di Islamabad, ha dovuto riprendersi dai gravi congelamenti ad entrambi i piedi e dallo shock, prima di raccontare i dettagli della tragedia e della sua solitaria discesa da incubo, senza tenda e cibo. Solo la sua grande esperienza alpinistica gli ha permesso di sopravvivere.
Il corpo di Dmitry Golovchencko potrebbe non essere mai recuperato ed è quasi certo che Nilov non troverà più un compagno di cordata come lui, un amico con il quale, per più di due decenni, ha scalato le montagne più insidiose del mondo.