Il Cammino a Scopo Benefico di Daniele Matterazzo. La traversata inizierà il 10 agosto dalla grande calotta di ghiaccio denominata Ice cap fino all’oceano, precisamente da Kangerlussuaq a Sisimiut
Daniele Matterazzo, 34enne di Legnaro (PD), nel 2005 a soli 15 anni è rimasto vittima di un grave incidente stradale che gli ha causato una grave disabilità fisica compromettendo da allora l’uso e la gestione di alcuni movimenti della spalla e totali dell’avambraccio e mano sinistra rischiando l’amputazione.
E’ grazie a lunghi tracciati a piedi che Daniele ritrova il coraggio di rimettersi in gioco e comincia a sfidare se stesso a distanza di 15 anni da quel terribile incidente. Infatti, dopo aver percorso il cammino di Santiago nel 2020m rimane folgorato da quell’esperienza e ogni anno, da allora, si impegna a realizzare nel suo tempo libero progetti sempre più ambiziosi che gli permettano di sfidare se stesso e la sua condizione tramutando cosi i suoi sforzi e passioni in raccolte fondi per aiutare tematiche a lui care o vicine: disabilità, inclusione sociale, pediatria ecc..
Il suo prossimo progetto solidale sarà “The Polar Route”.
Con ”The Polar Route”, Daniele intende raccogliere fondi per la Fondazione Mazzola affinchè possa ampliare l’impegno nel sostenere progetti outdoor disegnati e intrapresi da persone “in condizioni di disabilità”, come lui.
Oltre ad identificare il tracciato da percorrere, il nome del progetto – ”The Polar Route” – riprende l’immagine della stella polare; stella luminosa di riferimento adottato da secoli e usata tutt’ora in navigazione in mancanza di strumentazione.
La stella Polare è da sempre un vero e proprio faro nella notte essendo l’unico punto fisso nell’orbita celeste; ha cosi guidato da sempre le rotte di numerosi popoli antichi e civiltà. Vuole essere anche questo progetto di raccolta fondi un faro luminoso pronto a indirizzare e condurre nuove visioni e dettare nuovi pensieri testimoniando l’inclusività sportiva e lo sport come miglior strumento di cui servirsi per ristabilire un contatto con se stessi e conoscersi fino in fondo.
”Per la persona con disabilità lo sport è il primo passo decisivo verso l’integrazione sociale perché costringe l’individuo ad interagire con l’ambiente in maniera sicuramente molto più complessa rispetto a quanto richieda la vita di tutti i giorni”
Destinazione: Groenlandia dell’est
E’ l’ isola piu’ grande del mondo e allo stesso tempo la meno densamente popolata; è situata tra l’oceano Atlantico e l’ oceano Artico ad est dell’arcipelago canadese oltre il Circolo polare.
Una terra primordiale forgiata dagli elementi caratterizzata da vastità imperiose in cui l’essere umano non sembra essere il benvenuto.
L’80% delle sue terre risulta essere ricoperto di ghiaccio e in tutta la nazione sono rarissimi i centri abitati disposti unicamente lungo le coste; esistono solamente 56 km di strade in tutta la nazione il resto è tutta natura selvaggia dominata da una ricca fauna artica locale.
Ghiacciai, distese infinite di tundra, impetuosi torrenti glaciali, in balia degli elementi con uno zaino che sfiora i 25 kg ,con un unico braccio su cui davvero contare in un susseguirsi di imprevedibili e continui cambiamenti climatici e metereologici.
Traversata in solitaria e in completa autonomia
La Groenlandia dell’est è una delle zone più remote ed isolate al mondo. e questa sua posizione la rende raggiungibile solo in elicottero o con navi di approvvigionamento disponibili solamente per pochi mesi all’anno. Lungo i suoi 20.000 km di costa (est) si trovano solamente 1.500 persone!
Il percorso prevede in 10 gg di ricalcare e percorrere a piedi in solitaria un’antica via di migrazione stagionale utilizzata fin dall’ antichità dalla popolazione indigena artica del popolo Inuit.
Un tracciato articolato completamente selvaggio e inabitato fino alla sua destinazione Sisimiut, lungo poco più di 200 km che prevede di camminare e utilizzare imbarcazioni a remi poste lungo le rive per consentire di attraversare copiosi corsi d acqua solo quando quest’ultimi dovessero interrompere il passaggio a piedi.
La traversata inizierà il 10 agosto dalla grande calotta di ghiaccio denominata Ice cap e condurrà all’oceano, precisamente da Kangerlussuaq a Sisimiut – in completa autonomia trasportando sulle spalle uno zaino con tutto il necessario per potersi accampare, alimentare e resistere alle intemperie.
Affrontando il percorso da solo e in autonomia, Daniele dovrà fare tutto con il braccio dx aiutandosi come può; dovrà attuare accorgimenti e strategie in grado di poter remare i corsi d acqua simulando una presa alla mano sx oltre che montare una tenda e cucinare del cibo dovesse trovarsi sotto forti raffiche di vento e pioggia.
L’intero percorso dovrà essere compiuto in 12 giorni, terminando così il 22 agosto 2024.