Da un’intervista a un bambino:
Giornalista: “Cos’è secondo te la TV?”
Bambino: “Un qualcosa che non ti fa sudare perché stai fermo”
Si sa, i ragazzi di oggi vivono nell’epoca del multitasking: possono contemporaneamente guardare la televisione, you tube su di un tablet e chattare allo smartphone. Così, “i nativi digitali” sviluppano una memoria di lavoro maggiore con conseguenti prestazioni migliori negli ambienti con più “distrattori”. Oggi lo svago pomeridiano di un ragazzo è senza dubbio multitasking, ma nel 1970, per noi, c’era la “TV dei Ragazzi”. In particolar modo a me piaceva “Avventura”, un programma di Bruno Modugno e Sergio Dionisi che si occupava di geografia e di scienza “attiva”, di esplorazioni, tra mare, montagna, deserti e fondali oceanici. Si trattava di micro-documentari di circa mezz’ora che ti tenevano incollato allo schermo del televisore, allora con due soli canali, le “Signorine buonasera”, “Carosello” e gli “sceneggiati Rai”. La troupe di Modugno andava sul campo e filmava dal vivo, senza acquistare documentari già preconfezionati da terzi. Dopo, correvi ad approfondire sui libri e sulle enciclopedie di Folco Quilici e della De Agostini, che genitori illuminati non facevano mai mancare alle proprie librerie. E poi giochi manuali con un pezzo di legno in mano, avventure immaginarie, piccole esplorazioni. Così iniziavi a guardare la natura con occhi diversi. E che dire di quella sigla di testa con “She came in through the bathroom window” di Joe Cocker, e quella finale con “Salty dog” dei Procol Harum? Brividi…