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28 Giugno 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Ambiente e Territorio · Resto del Mondo

Everest: il riscaldamento globale fa riemergere dai ghiacci i corpi degli alpinisti morti sulla montagna

Everest fotografato dal Gokyo Ri, Khumbu, versante Sud-Ovest, Nepal. Fonte: Wikipedia

Recuperati 5 cadeveri

Sulle pendici dell’Everest, il cambiamento climatico sta assottigliando il manto nevoso e il ghiaccio, facendo riaffiorare in superficie i corpi di molti alpinisti morti inseguendo il loro sogno  di scalare la montagna più alta del mondo.

Una squadra, composta da 12 militari e da 18 alpinisti, guidata da Aditya Karki, dell’esercito nepalese, e da Tshiring Jangbu Sherpa,  ha rischiato la vita per recuperarli, nell’ambito della campagna di pulizia delle montagne del Nepal. Cinque i corpi congelati estratti, uno dei quali ridotto ad uno scheletro.

Sono oltre 300 gli alpinisti morti sull’Everest dall’inizio delle spedizioni  negli anni ’20, otto hanno perso la vita solo in questa stagione. Molti corpi sono ancora nascosti dalla neve o inghiottiti da profondi crepacci. Altri ancora, con la loro attrezzatura colorata, sono diventati punti di riferimento lungo la via per la vetta.

Fino a 11 ore di lavoro per estrarre dal ghiaccio un solo corpo

Recupero corpi sulle pendici di Everest e vette adiacenti, campagna pulizia 2024, Nepal. Fonte AskaNews

L’aria rarefatta e i bassi livelli di ossigeno della “zona della morte” rendono l’operazione di recupero complessa e rischiosa. Un corpo, avvolto nel ghiaccio fino al torso, ha richiesto 11 ore di lavoro per essere estratto.

I corpi, in alcuni casi, sono stati ritrovati come al momento del decesso, con l’equipaggiamento completo, insieme ai ramponi e alle imbracature. Le salme possono pesare più di 100 chilogrammi caduno e, ad alta quota, trasportare un carico di tale entità è molto impegnativo.

Il salvataggio o il recupero delle salme nella ‘zona della morte’ è un argomento controverso e un’operazione costosa che richiede fino a otto soccorritori per corpo ma, secondo Karki, è importante riportare a valle i resti per evitare che le montagne si trasformino in un cimitero.

I cinque corpi recuperati durante la campagna 2024 si trovano attualmente a Kathmandu. Rakesh Gurung, del dipartimento del turismo del Nepal ha riferito che due sono stati identificati in via preliminare e che le autorità stanno attendendo “test dettagliati” per la conferma finale. Quelli non identificati, probabilmente, verranno cremati.

Le immagini del recupero

L’Everest conserva ancora molti segreti

Il corpo del britannico George Mallory, scomparso durante un tentativo di vetta nel 1924, è stato ritrovato solo nel 1999. Il suo compagno di cordata, Andrew Irvine, e la loro macchina fotografica (che potrebbe  fornire la foto di vetta e riscrivere così la storia dell’alpinismo), non sono stati ritrovati.

Raccolti rifiuti per 11 tonnellate

Rifiuti recuperati sulle pendici di Everest e vette adiacenti, campagna pulizia 2024. Fonte AskaNews

 

La campagna di pulizia 2024, costata oltre 600.000 dollari,  ha richiesto anche l’intervento di ben 171 guide e portatori nepalesi per il recupero di 11 tonnellate di rifiuti raccolti lungo la via per la vetta: tende fluorescenti, attrezzatura da arrampicata abbandonata, bombole di gas vuote e rifiuti fisiologici umani.

“Le montagne hanno dato a noi alpinisti così tante opportunità”, ha commentato Sherpa.“Sento che dobbiamo restituire loro qualcosa, dobbiamo rimuovere la spazzatura e i corpi per pulirne le cime”.