Everest (8.848 m) – versante Nord, Tibet
L’operatore nepalese Climbalaya, attraverso Instagram, ieri ha comunicato ufficialmente l’apertura della via di salita per la Nord dell’Everest, sul versante tibetano (Cina).
La notizia è stata accolta con sollievo da oltre 50 alpinisti e sherpa, in attesa dei visti e dei permessi di scalata, che si stavano acclimatando sul versante nepalese.
“La mattina del 9 maggio attraverseremo il confine e ci dirigeremo verso Thingri – segnala Climbaya – Prevediamo di raggiungere il Campo Base entro il 10 maggio”.
Sul versante tibetano saranno presenti oltre 100 alpinisti in questa stagione, tra cinesi e stranieri, insieme a diverse decine di guide nepalesi.
Sebbene il versante tibetano sia considerato più sicuro e più facile da scalare grazie all’accesso di mezzi motorizzati fino al campo base, la maggior parte degli alpinisti sceglie il versante nepalese per i migliori servizi, per i costi più bassi e per la possibilità di attivare l’elisoccorso in caso di emergenza.
Lhotse (8.516 m) – Nepal
Anche Tyler Andrews e Chris Fisher stanno pianificando di scalare il Lhotse senza O2 supplementare, in un’unica spinta veloce. I due skyrunner americani progettano di salire in velocità anche il Pumori, prima del tentativo sul Lhotse. Se avranno ancora tempo ed energie, potrebbero dirigersi al Makalu.
“La cascata di ghiaccio del Khumbu è uno dei luoghi più spettacolari in cui io sia mai stato e anche uno dei più spettrali. Attraversare crepacci profondi con scale e salti e scalare pareti verticali è un’impresa. In qualsiasi momento un seracco può cadere o il ghiaccio spostarsi e potrebbe essere la fine. Il ghiaccio è bellissimo, ma non si deve rimanere troppo a lungo lì in mezzo – scrive Fisher sul suo instagram – Ieri, dopo un primo tentativo fallito, Tyler ed io abbiamo fatto la nostra prima incursione completa attraverso la Cascata di Ghiaccio (due volte). Avevamo programmato di andare dall’EBC al Campo 3 e ritorno, per una bella e lunga giornata di allenamento in quota. Abbiamo raggiunto i tempi previsti per C1 e C2 e siamo arrivati al C2 (6500m) in 4 ore e 15 minuti. Dopo una pausa di un’ora e il rifornimento al Campo 2, siamo andati qualche centinaio di metri più in alto fino alla base della parete del Lhotse. […] . Dopo un’attesa di circa 30 minuti, i nostri piedi erano troppo freddi nelle trailrunner e abbiamo deciso di tornare al campo 2 per passare il resto della giornata.[…] È stata una grande giornata di esplorazione del percorso e di permanenza in quota. Speriamo di riuscire a raggiungere la vetta del Pumori nei prossimi 5-7 giorni!”