Cari amici, oggi vi racconto di una bella esperienza in svolgimento tra Finale e Albenga … quando si dice che lo spirito dei climber è fantasia e passione pura, di norma ci si azzecca! Finale è il santuario dell’arrampicata europea …e quindi mondiale e Albenga è la nuova mecca. In sostanza questo è il luogo dove succedono le cose, dalle più grandi alle più piccole. E poi ce ne sono alcune che nella loro semplicità riescono ancora a stupirti.
Sono recentemente venuto a conoscenza della Finale Albenga Marathon e non ho potuto esimermi dal raccontarne!
Così oggi vorrei parlare con Manuela “Pomi” Pomina, climber da 15 anni, l’ideatrice del progetto. Si tratta di una ragazza che di sport ne ha fatto davvero tanto, ma poi arrivò l’arrampicata che, come sappiamo, è una febbre che spazza via tutto…
In che cosa consiste il gioco?
Nello specifico ogni partecipante uomo o donna che sia, deve dichiarare il proprio grado limite chiuso nelle falesie di Finale o Albenga , che devono considerarsi come un’unica falesia. Chi eguaglia il grado guadagna 1 punto, chi lo supera ne guadagna 2. Vince chi guadagna più punti , il gioco dura 5 mesi.
Come è iniziato il tutto? Chi ha avuto l’idea?
Tutto per caso in un gruppo whatsapp di amici, dove ci si accorda per andare a scalare nel weekend. Una mattina ho chiesto che project avessero intenzione di lavorare in previsione della stagione migliore dell’arrampicata finalese e nessuno mi ha risposto. Due secondi dopo proponevo il gioco! Lorenzo Doria ha subito appoggiato questa mia iniziativa, e insieme abbiamo iniziato a lavorarci.
Come si sta svolgendo?
Alla grande. Abbiamo iniziato il 31/07 (ebbene sì, con il caldo ) a oggi 3 partecipanti hanno superato il loro grado limite, mentre due lo hanno eguagliato.
Mi volto quindi verso Lorenzo e chiedo a lui: Cosa ti aspetti da questa Marathon?
Essendo over 50, non posso neanche immaginare di poter portare tutta la mia energia sul piano della competizione, ne con gli altri (che se partono da 6a/6b a 25/30 anni di età possono salire di due gradi in pochi mesi, ne con me stesso, siccome sarebbe già un ottimo risultato fare 1 punto!!
Per cui a me piacciono moltissimo altri aspetti di questa idea, mi piace vedere giovani che hanno guadagnato un entusiasmo pazzesco, mi piace vedere meno giovani che si sono rimessi in gioco dopo anni di pausa, mi piace vedere che si è formato un gruppo e già diverse volte siamo andati insieme e, mi piacerebbe poter trasferire un po’ di esperienza guadagnata a fatica e sudore in 27 anni si scalata, oltre 500 vie salite dal 7a al 7c+ e 20 vie dall’8a al 8b.
Tutta questa fatica a cosa serve se non viene trasferita un po’ di esperienza ai più giovani? Naturalmente se qualcuno avrà l’umiltà di capire che siamo sempre tutti “apprendisti” nella vita e mai “arrivati”.
Osservo quindi come evolve il gruppo, come i singoli individui approcciano il loro personale percorso di crescita.
Guardo nuovamente Manuela e domando: farete altre edizioni?
Questa è un’edizione sperimentale con un gruppo chiuso di 13 persone. Abbiamo già parlato di fare altre edizioni con qualche accorgimento al regolamento.
Raccontaci un aneddoto che non si può dimenticare!
A oggi sicuramente la grande performance di Matteo Pallaroni di Piacenza, il partecipante al gioco più eccentrico in assoluto! Alla Kattedrale (Finale) ha eguagliato il suo grado limite, chiudendo “disidratazione” 7b flash! È stato un momento di tifo sfrenato da parte di tutti.
Cosa volete trasmettere o cosa significa per voi?
Siamo noi il nostro unico metro di paragone, guardiamoci dentro, cerchiamo il nostro limite e spostiamolo un po’ più in là …ma divertendoci, altrimenti tutto perde senso.
Direi che non possiamo che attendere i risultati, seguire la pagina e …aspettare anche le prossime edizioni!
Christian Roccati
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