“Finale ’68”: un viaggio nel tempo e nello spazio; un pellegrinaggio verticale attraverso la ripetizione delle prime vie delle 13 principali pareti del finalese
Il prossimo maggio Finale festeggerà 50 anni dall’apertura della prima via sulle sue pareti. Per celebrare questa ricorrenza, Gabriele Canu (filmmaker e alpinista) e Michele Fani (scrittore) hanno ideato il progetto “Finale ’68”, un viaggio-ricerca verticale tra gli anni 1968 e 1975, ripercorrendo i primi itinerari alpinistici che segnarono la fase esplorativa della Pietra del Finale.
Il progetto permetterà di seguire le orme dei pionieri, ascoltando dalla loro voce i sogni, le promesse e le paure che li portarono tra le pietre di Finale.
Da questo tuor nella memoria, prenderanno vita un film-documentario (la storia attraverso le immagini con interviste ai protagonisti di allora), un libro-guida/diario di viaggio (per documentare quale fu il contesto storico-culturale all’interno del quale si sviluppò questa storia alpinistica con pochissimi percorsi classici e dimenticati) e un ciclo di serate con proiezioni e ospiti.
Finale, 1968-2018: 50 anni di arrampicata
Spiegano Canu e Fani nella premessa del progetto:
“Finale Ligure viene considerata, a diritto, la patria dell’arrampicata sportiva. Tuttavia, accogliendo solo ed esclusivamente questo punto di vista, si corre il rischio di porre a margine e dimenticare tutto quello che è stato il prima. Per molti anni Finale è stata terrain d’aventure dove l’alpinismo esplorativo furoreggiava. Anni di cui incredibilmente sappiamo poco o niente, benchè nei fatti, siano all’origine di tutto quel particolare fenomeno sportivo-culturale che si è in seguito sviluppato su queste pareti.
“Lo scopo di questa ricerca-viaggio può essere riassunto in un singolo proposito: evitare la cronica perdita di memoria alla quale spesso ci troviamo sottoposti, a causa di una certa tendenza contemporanea che predilige il rapido e asettico consumo dei luoghi a discapito di ogni identità locale…”