Il grande campione azzurro di discesa libera si racconta, ripercorrendo la sua carriera, tra aneddoti e video-proiezioni
Giovedì 22 febbraio 2018 ritorna il ciclo “A tu per tu con i grandi dello Sport”, appuntamento annuale giunto alla sua 14ma edizione.
La rassegna si aprirà con una serata dedicata allo sci alpino, in cui sarà ospite il grande campione Kristian Ghedina che presenterà “No risk, no fun”.
Kristian Ghedina è stato uno dei più grandi campioni dello sci, non solo in Italia. Specialità: slalom speciale, slalom gigante e combinata. Con 12 vittorie e 29 podi solo in Coppa del Mondo di specialità di discesa libera, Ghedina rientra nel novero dei discesisti di maggior successo di tutti i tempi.
L’evento, che si terrà presso df Sport Specialist di Sirtori, in località Bevera, avrà inizio alle ore 20:30.
Il campionissimo dello sci alpino: Kristian Ghedina
Kristian Ghedina, nato nel 1969 a Pieve di Cadore, nelle Dolomiti orientali, a pochi chilometri dalla sua Cortina d’Ampezzo, è stato uno dei più grandi sciatori italiani di tutti i tempi, il più vittorioso discesista in Coppa del Mondo di sci alpino, uno dei migliori specialisti a livello mondiale negli anni ’90.
Figlio di Adriana, la prima maestra di sci di Cortina, morta nel 1985 in un incidente sciistico, Kristian esordisce in Coppa del Mondo nel 1989 e già nella stagione successiva, appena ventenne, si impone all’attenzione internazionale: due podi, poi la prima vittoria della carriera proprio a Cortina, cui ne segue un’altra ad Are, in Svezia.
Il 1991 inizia con la conquista della medaglia d’argento ai Mondiali di Saalbach in combinata. Dopo pochi mesi però, la sua carriera rischia di terminare in seguito ad un gravissimo incidente stradale sull’autostrada Torino-Milano. Ghedina rimane in coma per nove giorni all’ospedale di Rho. È costretto ad una difficile riabilitazione motoria e ben pochi, a quel punto, nutrono speranze di un suo possibile ritorno ad alti livelli. Invece Kristian riparte anche se non riesce ad essere subito competitivo.
Partecipa alle Olimpiadi di Albertville nel 1992 con discreti risultati (11° in discesa, 6° in combinata), ma negli anni successivi non conquista alcun podio. La svolta arriva nella stagione 1994-1995 quando Ghedina sale cinque volte sul podio, vince due gare e rimane in lotta sino all’ultima gara per la conquista della Coppa del Mondo di discesa libera, andata alla fine al francese Luc Alphand. Nel 1996 ai Mondiali di Sierra Nevada conquista l’argento in discesa e l’anno seguente il bronzo sempre in discesa, ai campionati iridati del Sestriere. Alle Olimpiadi di Nagano nel 1998 arriva sesto.
In Coppa del Mondo, dal 1997 al 2000 riesce a vincere gare ogni anno, rimanendo stabilmente ai vertici della discesa mondiale insieme ai grandi interpreti della disciplina, come Alphand, e i protagonisti del “Wunderteam” austriaco. Stabilisce il record sulla pista da discesa più lunga della Coppa, la Lauberhorn di Wengen in Svizzera (2’24”23, nel 1997) e, il 24 gennaio 1998, ottiene uno dei successi più prestigiosi a Kitzbuehel sulla Streif, primo italiano a riuscire nell’impresa. Nel Tirolo austriaco, su quella stessa pista, è protagonista di un “fuori programma” che contribuisce alla sua popolarità quando, il 24 gennaio 2004, effettua una spericolata spaccata sull’ultimo salto del rettilineo d’arrivo, a 137,6 km/h: pur non vincendo la gara, il pubblico austriaco gli tributa un’ovazione. Nel 2000 arriva anche la prima vittoria in supergigante: a Kvitfjell, in Norvegia, Ghedina si impone davanti a Hermann Maier, interrompendo così il dominio della squadra austriaca, imbattuta in questa disciplina da due anni. L’ultima vittoria è datata 14 dicembre 2001 quando, sulla Sasslong della Val Gardena, Ghedina supera il norvegese Kjus e l’italiano Sulzenbacher. Su questo tracciato ha vinto quattro volte, record che detiene assieme al grande discesista austriaco Franz Klammer, ed è stato protagonista di un insolito “fuori programma”: nella discesa del dicembre 2004, mentre giunge in prossimità del traguardo, si vede spuntare improvvisamente davanti un capriolo, che per fortuna riesce ad evitare. Nella stagione 2005-2006, la sedicesima per lui, è l’atleta più anziano tra i partecipanti alla Coppa.
Nel mese di febbraio del 2006, a Torino, partecipa alla sua quinta Olimpiade per poi annunciare il ritiro dalle gare di sci per dedicarsi all’automobilismo.
A quasi tre anni di distanza, tuttavia, torna a gareggiare nello sci, partecipando ai Campionati italiani al Passo San Pellegrino: si classifica sesto a 79 centesimi dal vincitore Stefan Thanei nella gara di discesa libera.
In carriera ai Campionati italiani Ghedina ha conquistato ventitre medaglie: undici in discesa libera, sette in supergigante, due in slalom gigante e tre in combinata.
Nel 2006 Ghedina ha corso il Campionato italiano superturismo, con la BMW del team sammarinese Zerocinque Motorsport, e l’F3000 International Masters a bordo di una Lola B99/50. (Renato Frigerio)